lunedì 29 aprile 2013

Mister Fitzgerald e l' amore

"Le verso un pò di scotch mister Fitzgerald? Si accomodi pure sul divano. Metta su un disco se vuole. Mi scuso se a quest' ora della notte la disturbo, ma credo che lei e solo lei possa rispondere a certi quesiti. Mi chiedo se l' amore cambi sul serio le persone, a tal punto di chiudere i ponti col passato e guardare avanti. Scrivere nuovi capitoli della propria vita, accantonando ciò che è stato tra le righe d' un tomo polveroso piazzato in alto a sinistra. Lì dove solo certi ricordi possono arrivare. A quesiti del genere ho più volte risposto affermativamente. Si può lasciar tutto alle spalle, sorridendo del passato. Si può cercare in un volto nuovo, la ragione di certi sorrisi e la speranza che certi sogni prendan vita, liberandosi dall' ancora d' un pezzo di carta su cui vengano delineati. Ed è meraviglioso immolare ore insonni all' amore. A quel sentimento che lascia nel petto un battito nuovo e sul volto la piega arcuata d' un sorriso. Amore ch' ispira la penna d' un celebre scrittore o di un' esordiente penna guidata da nobili sentimenti. Amore che lega destini inconsapevoli e li guida, a piedi nudi, lungo il sottilissimo filo della vita. Sono prolisso mister Fitzgerald, ma credo che lei e solo lei possa comprendere tutto quanto scritto. La ringrazio per avermi ascoltato. Per farmi perdonare di cotanto ciarlare, accetti questo sigaro. Cubano autentico. Dopo lo scotch, lascia in bocca lo stesso piacevole sapere di certi baci al chiaro di luna. Proprio uno di quelli ch' ispirano la sua penna".

mercoledì 24 aprile 2013

Si aspetta l' alba di un nuovo giorno

Si aspetta l' alba di un nuovo giorno per far la conta dei sogni. Granelli di sabbia che rapiscono lo sguardo e spezzano il silenzio d' una passeggiata in riva al mare. Portan con sé, le onde, le tracce di storie vissute tra terra ed acqua. Carezza di vento che regala loro il dolce abisso dell' orizzonte. Si aspetta l' alba di un nuovo giorno per riporre il proprio passato tra le pagine d' un tomo polveroso. Istantanee, dal tempo ingiallite, che strappan lacrime od ironia. Ultima riga di fiabe che lasciano indelebili segni nell' anima. Si aspetta l' alba di un nuovo giorno per voltarsi su un fianco e ritrovarti accanto. Respiro che diviene tempo d' una musica fatta di silenzi. E muti sorrisi. Abbracci che indissolubilmente legano i nostri corpi. Baci che sigillano la promessa, sempre nuova, dei nostri sentimenti.

venerdì 19 aprile 2013

Allo specchio con mister Gibran

"Se facessi crescere i baffi saremmo due gocce d' acqua mister Gibran. No... sul serio. Parlo a lei perché resto ogni volta affascinato da ciò che scrive. E non mi riferisco solamente ai viaggi dentro se stesso, per trovare le ragioni della propria esistenza e sentirsi un pò profeti. Parlo d' amore mister Kahlil. Di quel sentimento che nobilita l' anima. Che regala notti insonni. O palpiti supplementari per cuori talvolta spenti dalla routine quotidiana. Ma mi riferisco anche a quello stato d' animo che ti tiene incollato davanti ad un foglio bianco. E trascorrere ore a decantare la bellezza d' un sorriso. L' estasi di un respiro che riempie l' aria del suo essere. Di un gioco di sguardi che colora il viso d' un inaspettato rosso imbarazzo. La prego mister Kahlil, mi dica che anche lei prova tutto questo. Che non è da ritenersi folli se si riavvolge il nastro d' una giornata appena trascorsa, e lo lascia partire sempre dallo stesso punto. Quello in cui due anime vengono a contatto. In cui due universi si sfiorano, creando orbite ellittiche, fatte di sogni e speranze condivise. Come dice? Succede anche a lei? Ma è meraviglioso. No... non ambisco a diventar poeta, né ho l' ambizione di trasformarmi in classico da libreria. Voglio solo amare mister Gibran. Proprio come ha fatto lei per una vita intera".

venerdì 12 aprile 2013

Il coraggio del señor Pablo

"Le devo delle scuse señor Pablo. Metto in giro voci che conquisto le donne dedicando loro le sue poesie. Quelle che rileggo nei pomeriggi che trascorro in riva al mare. Ad ascoltare il canto dei gabbiani o l' eco delle onde. Le porgo le mie scuse non per qualche tentativo di plagio o d' appropriazione indebita di talento letterario. Lo faccio perché non ho il coraggio di dar credito a certe dicerie. Sfioro le pagine dei suoi libri immaginando siano il volto di quella donna ch' ogni giorno rapisce il mio pensiero. E nel silenzio dei pomeriggi d' ogni stagione, mi piace pensare sia la sua voce a ritrovar le rime tra le pagine ingiallite di un vecchio tomo che reca il suo nome. Accetti le mie scuse señor Pablo se non rendo onore al suo talento. E soprattutto, comprenda un cuore timido ch' altro non chiede se non di veder corrisposti antichi sentimenti. Di quelli che hanno guidato per anni la sua penna. Gli stessi che guidavano i battiti del suo cuore nelle notti d' Isla Negra. Col suo permesso affiderò al mare questa missiva. Aggiungerò il frammento della pagina d' un sua poesia. Quella in cui il silenzio guida l' amore. Lo stesso con cui scrivo ogni notte anch' io. Chissà ch' un giorno non venga a trovarla ad Isla Negra. Dovesse trovare quattro orme sulla riva del mare, non si stupisca. Sorrida e si compiaccia d' aver fatto un ottimo lavoro".

mercoledì 10 aprile 2013

Con occhi bendati

Con occhi bendati ti sfioro il volto. Profilo ch' osservo coi miei notturni pensieri. Terra sconosciuta ch' accoglie mani di viandante, che rivolgono mute preghiere al sole che si perde nella linea d' orizzonte. Con occhi bendati ti sfioro il volto. Danza che unisce i corpi. S' uniscono respiri che danno vita a venti. Che spazzan via le foglie d' un autunno mai trascorso. Che riportano a riva la spuma d' un mare che segna il confine tra la terra e i sogni. Con occhi bendati ti sfioro il volto. Sicché possa fissare nella mente la tua immagine. E ritrovarti tra le pieghe d' un manto notturno ch' avvolge il tuo corpo. E t' offre come romantico simulacro per i miei versi.

lunedì 8 aprile 2013

E attender l' alba d' un nuovo giorno

E attender l' alba d' un nuovo giorno. Per stringer tra le mani un sogno, divenuto vero in questa notte di primavera appena trascorsa. Che lascia segni sulla pelle. Che delizia le labbra con baci che hanno il sapore d' un cielo stellato. E attender l' alba d' un nuovo giorno. Per coprirsi gli occhi di fronte al raggio di luce che filtra attraverso una vecchia persiana. Solare carezza che sfiora il viso. Tepore che scalda l' anima. Che da ristoro ad ingialliti pensieri senza sorriso. E attender l' alba d' un nuovo giorno. Per ritrovarti al mio fianco. Corpo celeste ch' accanto me trova il moto del suo universo. Mani ch' avidamente cercano il tuo viso. Le curve sorridenti di labbra che si schiudono e bisbiglan "t' amo" nel chiarore d' un giorno nuovo.

domenica 7 aprile 2013

Quel viaggiatore chiamato Fernando Pessoa

"Probabilmente non sarò mai un grande viaggiatore come lei, senhor Pessoa. Ma le assicuro che la mia valigia di cartone è pesante quanto la sua. Fatta di pensieri, sogni che tolgono spazio. E pagine bianche, che ho riempiti d' appunti e belle parole. Sicché che durino una vita intera. E mi permettano di guardarmi alle spalle sorridendo al passato. Sa, tra quelle pagine ingiallite dal tempo c'è pure qualche ritratto. Volti che hanno attraversato la mia vita con la stessa rapidità d' un treno in aperta campagna. E volti che si sono fermati, lasciando che nel mio ritratto ci finisse la più piccola ed insignificante sfumatura. E sotto ognuno di loro c'è una parola che li racconta. Pochi caratteri per riassumere una storia. Converrà con me che certi viaggi, durano il tempo d' un respiro. O d' un bacio. Questo che vede è il mio ultimo ritratto. Un volto che ha ormai preso possesso d' ogni mio pensiero. E' un sogno ad occhi aperti. Tessera d' un mosaico che completa la mia esistenza. Vorrei trovare le sue parole, senhor Fernando... ma mi accontenterei del suo coraggio. O della serenità con cui sollevava gli occhi verso un cielo nuovo. Ho lasciato intorno a quel volto lo spazio sufficiente per scrivere una storia che duri tutta la vita. Dovrò solo esser bravo a trovare le parole giuste per cominciare".

giovedì 4 aprile 2013

Se questa notte avesse

Se questa notte avesse il suono del tuo respiro. Voce sottile che squarcia il manto di quest' assordante silenzio. Canto ch' ammalia i marinai e spinge oltre l' orizzonte la prua d' una nave senza meta. Se questa notte avesse il sapore d' un tuo bacio. Sogno che muta lentamente. Divenendo realtà prima dell' alba ch' esige un tuo sorriso, qual tributo ad un sole che nasce e ci scopre abbracciati. Timida effusione che riscalda corpi nudi, avvolti in drappi di seta e indissolubili intrecci di carne. Se questa notte avesse i colori della tua anima. Opera d' arte che comporrei coi pennelli delle mie parole. Ritratto dell' anima tua, cui aggiungo la sfumatura dei miei pensieri. Sicché possan colorare il tuo sorriso. Sicché lascino, nel tuo essere, tracce indelebili d' un poeta errante.

martedì 2 aprile 2013

Notte di luci fioche e taccuini

Talvolta l' insonnia ha il vantaggio d' aprirti la mente. E notti come questa le passi volentieri in bianco. Con in mano un taccuino e milioni di pensieri frammentati ch' attendono solo di trovare il loro angolo d' universo nel quale trovare un senso. Riesco a spiegarmi così soltanto il motivo dei chilometrici fili d' inchiostro che tengono insieme la trama della mia esistenza. Aggiungo ad essi l' immagine d' una musa che, ogni notte, prende il centro della scena dei miei sogni ad occhi aperti. Dita gentili, che m' accarezzano il volto, come rami d' un albero ai cui piedi m' accomodo, lasciando che il vento mi racconti le storie che raccoglie, come vecchie conchiglie sulla riva del mare. Fiabe per far addormentare. Bugie che leniscono ferite. Verità di lingue taglienti che più d' un cuore han lacerato. Chiedo a questa notte insonne di rendermi quell' immagine per un istante ancora. Sicché possa renderlo eterno e sentire nell' eco d' ogni mio respiro il suo nome. E associare ad ogni suo sorriso una sfumatura di colore. Che renda ancor più variegata l' opera astratta della mia vita. Che renda ancor più dolce questa notte di luci fioche e taccuini. Sui quali scrivere un nome. E un t' amo senza voce.