domenica 27 novembre 2011

L' orgoglio del secchione


Quattordici. I giorni consecutivi in cui ho lasciato bianche queste pagine. Tanti. Forse troppi. Blocco dello scrittore, tirar tardi più spesso del previsto o semplicemente l' assenza di quel quid (e vai di paroloni rispolverati dagli studi scientifici!!!) che ti permette di tornare a riempire le pagine del tuo diario virtuale.
Trovo l' ispirazione da un mio post su twitter. Strumento favoloso questo social network che ti permette di condividere col mondo pensieri non superiori ai 140 caratteri. Un brevissimo intervento in cui cito Dante con la sua "fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza", me la prendo (in modo bonario ovviamente!!!) con tutti quelli che fanno della cultura un' optional. Quelli che hanno comprato l' ultimo libro nei lontani anni '90 ed era la biografia del campione di calcio di turno, che raccontava la propria carriera in, udite udite (!!!), 100 pagine. Libro sottilissimo, interlinea tripla, caratteri cubitali per rendere un pò più pesante (dal punto di vista degli ettogrammi) un libro che avrebbe la consistenza (dal punto di vista dei contenuti) di un volantino pubblicitario.
Quelli che, ancor oggi, non credono possibile l' esistenza di luoghi come la biblioteca, il caffè letterario, la libreria, l' emeroteca o il museo.
"Carneade... chi era costui?" si chiedeva dubbioso Don Abbondio. Caro sacerdote di manzoniana memoria, nemmeno immagini in quanti si interroghino sulla reale esistenza di Leopardi, Poe, Allende, tanto per fare dei nomi a caso, permettendomi anche qualche salto temporale.
No. Vi prego... non prendetemi per saccente o per moralista. Sono solo uno bonariamente arrabbiato. Si. Arrabbiato con quelli che cercano il divertimento nella battuta volgare davanti al piccolo schermo e non hanno mai assaporato uno spettacolo teatrale in cui la trama (questa sconosciuta!!!) ti tiene incollato alla poltroncina e ti fa uscire dal teatro (altro misterioso luogo!!!) con una riflessione su quanto hai appena visto.
Mi incazzo, col sorriso, con quanti non trovano il tempo di sfogliare le pagine di un libro e per emozionarsi ricorrono al famigerato RVM di qualche reality in cui uno o più concorrenti si sbaciucchiano o si avventano uno contro l'altro.
E non posso che guardare sconsolato gli scaffali della biblioteca, nella quale mi rifornisco avidamente, sempre troppo pieni. Segno che quella tessera, la 1144, sia una delle poche ad essere esibita con grande frequenza.
Secchione? No mi spiace. Sono solo uno di 30 anni con un diploma che vale quanto la carta straccia che si è accorto di quanto possa essere piacevole nutrire la propria scatola cranica. Meglio tardi, che mai.

Nessun commento:

Posta un commento