lunedì 31 dicembre 2012

Duemiladodici

Ricorderò quest' anno come ho fatto coi precedenti. Tracciando segni rossi sui giorni da dimenticare. E cerchi per quelli in cui un sorriso si è protratto dall' alba al tramonto. Sei stato, duemiladodici, un anno fatto di luci ed ombre. Come quelle ch' illuminano un palcoscenico. Luogo incantato, ma reale, su cui ho vissuto mille vite. Tenendo per mano anime belle ch' indossano maschere e raccontato storie. E piccoli sognatori, cui ho donato spicchi d' anima e pagine ingiallite d' esperienza. Non scorderò, caro duemiladodici, nessuno degli errori che ho fatto. Né le cicatrici che porterò in dote per quest' anno nuovo che mi farà visita tra non molto. Ma serberò per me quel batticuore che desta ogni mio sonno. E guida le mie dita su queste bianche pagine. Fugace è il tuo tempo su questa terra, duemiladodici. Concedo a te, perciò, l' onore di chi esce di scena con l' ultima battuta. Un cono di luce che t' illumina. La lenta chiusura d' un sipario. Infine un lungo applauso cui, spero, risponderai con un inchino.

venerdì 28 dicembre 2012

Notturno Icaro e il volo del gabbiano

C'è un magnifico cielo stanotte. Un manto blu chiazzato di stelle. Una luna piena che meriterebbe spazi illimitati su candide bacheche. Gocce di pioggia che sembrano scandire il tempo. Quella pioggia leggera e gentile ch' ispira i poeti. E che segna la rotta dei gabbiani. Animali meravigliosi. Che seguono rotte indicate dai loro cuori. Quasi ch' il viaggio non fosse che la metafora d' una vita intera. Fatta si scoperte. Di conquiste. Di cadute. E di voli che ripartono. Notturno Icaro spiego le ali e lascio che queste lacrime celesti bagnino il mio essere. Che l' anima ne esca pura e mi permetta di riprendere il mio volo. Verso sconosciute mete. Lasciando alle mie spalle la linea d' orizzonte che separa il passato dal futuro. Immergendomi in tramonti sempre nuovi. Col coraggio di chi sceglie proseguire ramingo il suo cammino e permettere ai compagni di viaggio di trovare la serenità in altri lidi. Folle impresa per chi non riesce a guardar oltre la linea che separa terra e cielo. Profumo di sfida, per chi ha il coraggio di alzare gli occhi al cielo e lanciarsi...

giovedì 27 dicembre 2012

Un' ignota destinazione nota solo alle stelle

Parto per un viaggio. Stanotte stessa. Nello zaino porto con me solo poche cose. Il caro vecchio taccuino con le righe, così da non scrivere appunti di viaggio troppo attratti dalla forza di gravità. Una penna nuova di zecca, giusto per non restar senza parole da scrivere. Una torcia, ma solo per poter giocare coi banchi di nebbia attraversandoli con la mia spada di luce. Lucidata di fresco è la bussola che tengo nel taschino. Mi guiderà verso un' ignota destinazione nota solo alle stelle. Ma a loro non chiederò nulla del mio destino. Le pregherò di raccontarmi quelle storie che custodiscono da secoli. Storie d' acqua salata e destini che s' incrociano. E messaggi ch' affrontano il mare nella vitrea speranza d' una bottiglia. In quei pochi centimetri di stoffa faccio scivolare anche una tua foto. Un vecchio dagherrotipo scolorito in cui sorridi. Che sia di conforto per i giorni di burrasca. E per le notti in cui le stelle decideranno d' illuminare altri emisferi. Sia essa la meta d' un viaggio ch' inizia stanotte e potrebbe mai finire.

mercoledì 26 dicembre 2012

Non resterà ch' un cono di luce

Se è vero che "i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno" m' aspetto che, da un momento all' altro, cali il buio su questa piazza affollata. Ch' ognuno degli astanti perda la voce nell' attimo stesso in cui il buio l' avvolgerà col proprio manto. Non resterà ch' un cono di luce. Goccia di luce ch' illuminerà noi due. Stretti in un abbraccio lungo una vita intera. Le labbra così vicine, che raccontare una storia è viverla. Attraverso quei sapori che renderanno unici i nostri baci. Sarà sempre una prima volta incontrarti. Sarà sempre un corpo che trema al solo sfiorarti. Immutato resterà l' animo al vederti ogni giorno. Raggio di sole ch' illumina un' esistenza. E non vi sarà parola dettata da animo puro alcuno che potrà narrare lo splendore del nostro sentimento. Luce che taglia il buio. Calore che scalda l' anima. Sogno divenuto verità. Un istante appena. Quanto basta per render unica quest' esistenza.

sabato 22 dicembre 2012

Serra i pugni e... parti

Perché in fondo il segreto è tutto lì. In quei pugni che si serrano e stringono il Tutto. Sogni, aspettative, esperienze e chissà quant' altro possa offrire una vita intera. Lì a portata di una mano che sul proprio palmo può reggere tutto. E finisce che quella forza ti spinge a ripartire. Ad orientare nuovamente la bussola verso la destinazione che t' attende. Punto d' arrivo d' un viaggio lungo una vita intera. O magari solo un attimo. Ma da vivere intensamente. Così da poter dar valore ad ogni istante. Succede poi che mondi differenti entrino in contatto. Si sfiorino le loro auree. E prendano vita storie, che finiscono sulle pagine bianche d' un taccuino, o nell' istantanea di un teleobiettivo. E ci si accorge che, per quanto rigida, una sera d' inverno scioglie i muscoli in sorrisi inaspettati. In lacrime che da tempo desideravano provare il contatto con la terra. E la fiaba d' un giorno che pare sospeso in una vita intera finisce con due pugni che si serrano. Per afferrare il Tutto. Per spingere i sogni lontano. Verso un punto lontano. Un nuovo viaggio. Che comincia col sorriso delle stelle.

venerdì 21 dicembre 2012

L' attimo perfetto

Ho cercato, tra le pieghe di questa serata, l' attimo perfetto. Ma non sono riuscito a trovarlo nel cono di luce ch' illumina un teatro affollato, né per le strade insolitamente silenziose di una Napoli ancor più affascinante perché vestita d' inverno. Ci provo adesso. Aprendo gli occhi della mente ed immaginandoti lì, in quel preciso istante in cui il tuo sorriso si sarebbe schiuso dando valore a questo anonimo venerdì. E non ci sarebbe stata profezia catastrofica sufficiente a farmi desistere dal pensiero che quell' attimo, proprio quello, avrebbe dato valore alla mia intera esistenza. Il Tempo stesso si sarebbe fermato per inchinarsi al tuo cospetto. Fato in persona avrebbe fatto intrecciare i fili dell' umana sorte per poter ammirare uno spettacolo di tale portata. E dio, mi sarei limitato a chiederti un abbraccio. Ciò che più di tutto mi manca di te. Il calore del tuo corpo ch' al mio si stringe. Fusione d' anime. Spettacolo che non teme la fine stessa dell' universo.

lunedì 17 dicembre 2012

Come un cielo al tramonto il tuo sorriso

Come un cielo al tramonto il tuo sorriso. Tavolozza d' un pittore sulla quale si mescolano essenze di colori. Sfumature ch' avvolgono l' anima tua. Come un cielo al tramonto il tuo sorriso. Linea d' orizzonte che separa cielo e mare. Mani divine che si sfiorano. Corpi che s' avvinghiano. E divengono tutt'uno. Immenso respiro che profuma di terre lontane. Baciate dal sole d' un pomeriggio passato. Come un cielo al tramonto il tuo sorriso. E' nuda roccia ch' accoglie i miei pensieri. Idee che lente s' adagiano su brandelli di carta. Parole che cercano un senso nel tuo nome. Che completando un aforisma delineano il tuo profilo. Quello d' un volto sorridente. Come un cielo al tramonto.

domenica 16 dicembre 2012

Ombre danzanti nella pioggia

Non saremo, stanotte, che due ombre danzanti nella pioggia. Indossa il vestito più bello che hai. Indossa scarpe comode. Lascia pure un biglietto con su scritto "ci vediamo domattina". Fino all' alba il tuo corpo m' appartiene. E con esso i tuoi pensieri. E la tua anima pure. Ne farò buon uso. Non farò altro ch' aprirti gli occhi su quello spicchio di mondo che m' appartiene. Non più grande d' un granello di sabbia, ma grande abbastanza per permetterci una danza d' anime e corpi che duri una notte intera. E guardarti, sfinito, all' alba d' un nuovo giorno. E restituirti al sole. Perché a lui appartieni. E magari perdermi in un tuo sorriso. Una volta ancora. E di lì destarci. Avvinghiati in un silenzioso abbraccio senza tempo. Silenzioso come questa notte di pioggia ch' a te dedico.

lunedì 10 dicembre 2012

Un ultimo pensiero

E concedersi stanotte un ultimo pensiero. Flebile fiamma ch' illumina il buio d' un sentiero senza direzioni. Eco di passi lontani. Vita che prende vita. Sogno che s' addormenta, per concedere alla notte frammenti di sé. Lacrima d' inchiostro che bagna pagine bianche. Parole come specchio d' un' anima notturna. E mi regalo stanotte un ultimo pensiero. Piacevole distrazione d' una notte insonne. A fissare un cielo stellato. E cercarvi il tuo sguardo. E sognare ad occhi aperti. Fino all' alba. Taglio di luce. Che ha il tuo stesso sorriso.

domenica 9 dicembre 2012

Confessioni notturne con Alda Merini

"Vede signora Alda... come dice? Certo. Diamoci pure del tu. Così per lo meno smetto d' essere emozionato. Vedi Alda è... complicato. Si... il termine giusto è quello. Complicato. Parlar di donne. Di sentimenti. Svelarsi. Mettersi a nudo. Macchiare con l' inchiostro della propria sofferenza una pagina bianca. Ancor di più è difficile guardare negli occhi una donna e parlare di argomenti del genere. Non la sto sottovalutando. Pardon... non ti sto sottovalutando. Dico solo che spesso noi maschi crediamo sia un attentato alla virilità dirsi innamorati. Sarò pure poco virile cara Alda, ma certi sguardi non mi lasciano certo indifferenti. Siano pure soltanto le posizione plastiche di un dagherrotipo. Come dici? Ah giusto... fotografia. E' che la parola dagherrotipo mi fa sorridere. Dicevo... spesso gli argini del mio essere non riescono a contenere quel fiume in piena di sentimenti. E t' assicuro che è difficile metter su una maschera e far finta di nulla. Abbassare gli occhi sperando che passi quell' immagine con la stessa rapidità di un fulmine. Poi ti ritrovi seduto alla tua scrivania. Di notte. Col cielo lì fuori, che sembra permeato di parole ch' aspettano di pioverti addosso ed esser sistemate lì, su quella pagina bianca. Per quanto mi sforzi di dar loro una posizione divera, vien fuori sempre quel ritratto. Quel volto cui non riesco a voltare le spalle. Quegli occhi che sembran spilli pronti a colpire la parte più nascosta di me. E quel nome che riecheggia come un vento lontano. La tua sigaretta è arrivata al capolinea. Sei poco loquace Alda. Ma dai tuoi occhi traspaiono risposte ch' attendevo da una vita. Va pure. Metto a posto io..."

giovedì 6 dicembre 2012

Non ho tra le mani che un raggio di sole

. Piccola sfera di luce. Ch' osservo rapito. Ritrovando nella sua luce il tuo sorriso. E vaga la mente alla ricerca di scene vissute. O sogni sì tanto reali da poter esser sfiorati. Non ho tra le mani che un raggio di sole. Frammento d' un giorno che sarà epilogo d' una notte in cui tu sola sarai il mio pensiero. Falena che cerca il suo fuoco in tuo sguardo. Foglia ch' accarezza l' aria per danzare al tuo passaggio. Non ho tra le mani che un raggio di sole. Dono impalpabile ch' offro per essere accolto nella dimora della tua vita. Pegno di sentimenti antichi. Ma puri. Che scrivon la mia storia. Cui vorrei aggiungere il placido suono del tuo nome.

mercoledì 5 dicembre 2012

Risuona nel vento la tua voce

Risuona nel vento la tua voce. Un eco lontana che guida i miei passi. Ad occhi chiusi cammino su un sentiero fatto di ricordi. E di storie ch' aspettano d' esser vissute. Risuona nel vento la tua voce. Graffia il muro del mio essere. Scolpisce parole ch' adoro sentire. Una volta ancora. Macchie d' inchiostro sull' anima mia. Ch' appartiene a te stanotte. E dopo l' alba è prezioso tesoro che t' affido. Risuona nel vento la tua voce. Nota che riempie i miei spazi bianchi. Fatti di silenzi in cui contemplo la tua immagine. E m' innamoro ogni volta come fosse le prima. Come non t' avessi mai incontrata. Come se non aspettassi che te da una vita intera.

lunedì 3 dicembre 2012

Chiacchierata notturna con Miró

"L' ho fatto signor Miró. Sono passato dall' altra parte del cielo. Più semplice di quello che potessi pensare. Ma decisamente non m' aspettavo di trovarmi di fronte quello spettacolo. Tutti, e dico proprio tutti, i miei sogni che fluttuavano nell' aria. Continuavano a ripetermi che sarebbe arrivato, da un momento all' altro, il loro momento. Quello in cui si sarebbero trasformati in realtà. Qualcuno diceva domani, qualcun altro tra un mese. Qualcuno, ancora, non sapeva dirmi quando ma mi chiedeva di continuare a lottare. Ah... naturalmente c' era una spirale, fatta di stelle. Proprio come quella che m' ha raccontato. E c' era la luna piena. Le dirò... colpita da un' improvvisa sembrava tanto un biscotto. A proposito... ne gradisce uno? Ne ho di buonissimi. Coi cereali e la frutta secca. Si... mi scusi signor Miró. Torno al mio viaggio dall' altra parte del cielo. Come le dicevo, su quel manto blu ch' era il cielo v' era la luna. E sotto di essa un filo che reggeva un cuore di dimensioni spropositate. Ne è sicuro? Quel cuore è il mio? Non credo sia così grande. Ah... cresce così tanto quando lo si affida a qualcuno? Bene... speriamo di ricordar presto a chi appartenga un così prezioso dono. Magari ritorna presto al suo posto. E poco importa se le dimensioni saranno ridotte. Sa cosa le dico signor Miró. Ch' essere innamorati è una cosa semplicemente meravigliosa. Si cammina a mezz' aria. Si guarda il mondo con occhi sorridenti. Ma soprattutto s' attraversa il cielo. Spero di farlo di nuovo. Così imparo la strada. E magari torno lì. Senza chiedere informazioni. Con la persona giusta. Quella cui quel cuore appartiene".

domenica 2 dicembre 2012

Vorrei fossero le mie dita gocce di pioggia

Vorrei fossero, le mie dita, gocce di pioggia. Così da poter accarezzare il tuo viso questa notte. Sfiorare le tue palpebre chiuse. E di lì tuffarsi lungo gote bianche ch' avvamperebbero al contatto con un' umida carezza. Vorrei fossero, le mie dita, gocce di pioggia. Per sfiorare il mondo che circonda il tuo essere. Musica lontana ch' ispira la tua danza. Divenga, il tuo corpo, fiume in piena, in cui possano tuffarsi e riscoprire la propria natura. Vorrei fossero, le mie dita, gocce di pioggia. Che giungano alle tue labbra. Finisca lì la loro corsa. Sì che ne sentano il sapore. Dolce oblio in cui precipitare, prima di divenire tutt' uno col tuo corpo. Nutrimento per l' anima tua. Ispirazione per i sogni miei.

sabato 1 dicembre 2012

L' ispirazione del giovane scrittore

Non ho bisogno d' isolati angoli di mondo. Né di muse ispiratrici che volteggino vicino alla mia scomoda sedia. Mi basta un pensiero fisso per lasciare che le parole vengano fuori. Un pensiero che porta il sole in un giorno fatto di pioggia. E di un poco convincente cielo notturno. Un pensiero che riesce tramuta in sorrisi ogni affanno d' una dura giornata d' artista. Fatta di camminate lungo un filo che divide il sogno dalla realtà. Il chiasso dell' ordinarietà dal rumoroso silenzio dell' inusuale. Pensiero che prende volto. Lineamenti di luce che si stagliano contro il buio. Sagoma che riconoscerei tra mille. Come un porto sicuro in cui approdare. Come il risveglio che hai sempre desiderato. Come quel giorno di sole ch' aspetti da una vita intera. Non v'è foglio bianco abbastanza grande da accogliere tutta la mia ispirazione. E non v' è notte abbastanza lunga per scrivere tutti i miei pensieri insonni. Quelli cui aggiungo un sorriso. E porto a te in dono.

domenica 25 novembre 2012

L' improbabile incontro con Nazim Hikmet

"Non ho scelto casualmente questa serata per incontrarla signor Nazim. Avevo bisogno di una notte di luna piena per parlarle. Per raccontare, quanto meno a lei, tutto quello che ho dentro. E' un mare agitato sul quale la mia nave si tiene in equilibrio. Attende un vento ch' arrivi da ponente e la spinga lontano. Oltre quei limiti che spesso un cuore ferito oppone. La ringrazio signor Hikmet... è bello essere compresi. Ancor più bello è sapere ch' apprezza anche lei quegli occhi. Che chi mi priva del sonno è un dolce carnefice cui non riesco ad imputar colpe, se non quella d' esser entrata nella vita con la discrezione d' un soffio di vento ed aver portato una scompigliata primavera nel mio giardino. Vedesse Nazim... è un fiore che sboccia ogni giorno il suo sorriso. Dono prezioso, ch' attende il sole giusto per aprire i propri petali. Mi piace pensare che tra quei raggi essa veda il mio nome. Non per stupida presunzione, ma per il solo gusto di saperla felice. Credo sia tutto signor Hikmet... salpi pure stanotte. Le scriverò una lettera presto. Chissà... magari le racconterò d' un amore nato in una notte di novembre.Quando il freddo era una lama sottile sulla pelle nuda. Ma c' era la luna piena. Ed un sorriso che faceva svanire tutto il resto".

sabato 24 novembre 2012

Ho chiuso gli occhi e t' ho vista

Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. Nascosta dietro un raggio di sole, hai sorriso alla mia giornata. Estasi di colore che s' espande nel mio animo. E' dolce il solo pensarti. Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. In un alito di vento che porta con sé il tuo nome. Cì che possa averti sempre al mio fianco. E lasciarmi sfiorare il viso e i contorni. Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. Nel tramonto ch' affonda nel mare. E ti porta in un altro emisfero. E ti trasforma in luna, per vegliare sul mio sonno. Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. Sfiorano le tue labbra le mie. Meraviglioso oblio nel quale mi perdo, protendendoti la mano.

venerdì 23 novembre 2012

Uno spicchio di eden. A pochi passi dal mare.

Uno spicchio di eden. A pochi passi dal mare. Vorrei portarti lì un giorno. E nella solitudine di quel posto dirti che è una vita che t' aspetto. E, se fosse necessario, passerei il resto della vita ad attenderti. Come s' aspetta un sogno che giace in un cassetto. E resta lì, in attesa che tu schiuda quella porta che ne frena il suo compimento. Si spanda, poi, nell' aria e diventi realtà. Realtà in cui vorrei tenerti stretta e sussurrarti che questa notte finirà presto. E tornerà l' alba e porterà con sé il tuo sorriso. Dono prezioso di cui ha bisogno il sole per splendere un giorno intero. Luce con cui s' osservano le stelle e s' insegna loro a brillare. Uno spicchio di eden. A pochi passi dal mare. Ti porterò lì un giorno. Magari solo in sogno. Ma sarà bello, quasi fosse reale.

giovedì 22 novembre 2012

Così bella da sembrare luna

Il naso sollevato verso il cielo. Gli occhi fissi su quell' immagine che rapisce i miei pensieri. T' osservo luna. E ne resto incantato. Adoro il tuo bagliore pallido. E lo scoprirti poco a poco. Dea che mostra i bui contorni del suo corpo. Per lasciarsi ammirare solo quando è piena di sé. E mi rincuora la certezza che custodisca tu i miei sogni. Quelli che, distratto, abbandono in un cassetto. Quelli che scrivo su frammenti di carta, ch' affondano in un cielo notturno. Rivedo, nelle tue forme, un volto. Un volto ch' assoggetta la mia volontà. Che inaspettati palpiti regala al mio cuore. Che guida questa mano mentre verga la carta di parole che hanno un suono ovattato. Quel bisbiglio che, appena percettibile, concedo a te ogni notte. Mia candida musa senza nome. Così bella da sembrare luna.

lunedì 19 novembre 2012

Permette questo ballo signorina?

"
"Permette questo ballo signorina?". Esordirei così, al tuo cospetto. Vestito nel modo migliore. Con la cravatta stretta e le scarpe nuove. Che fanno un male boia. Ma son talmente lucide che mi ci potrei specchiare. E invece mi guardo riflesso nei tuoi occhi. Sorridendo di me stesso. Conciato in quel mondo. Ma fiero per aver finalmente avuto l' ardire di chiederti un ballo. E guancia a guancia aprirei a caso le pagine della mia vita. Per raccontarti storie, aneddoti e bisbigliarti quelle frasi che tanto vorrei dirti guardandoti negli occhi. Ma sai fin troppo bene che spesso il pensiero si traduce in azione silente. T' accorgeresti però che sono un pessimo ballerino. Che volteggio solo per non pestarti i piedi e che tengo il ritmo come un vecchio strumento, lasciato come orpello polveroso in una camera semibuia. Ma so che appartengono a te quei pensieri sorridenti che mi regalano, ogni giorno, un buon risveglio e la consapevolezza che t' aspetto da una vita intera per essere felice. In ultimo, sfiorandoti la mano con le labbra, mi separerei dal tuo abbraccio danzante e solleverei gli occhi al cielo. M' accorgerei che vi è un vuoto tra le stelle. Proprio in corrispondenza del tuo nome...

sabato 17 novembre 2012

Conversazione semiseria con Gianni Rodari

La prego Gianni. Non stia lì a pensarci troppo. Lo so... ha tutta la mia comprensione. Risposte del genere fanno ridere. O magari fanno arrabbiare. "Ho smesso di sognare". Si... mi ha detto proprio così. Come se uno da un giorno all' altro potesse decidere di staccare la corrente ai propri sogni. Si... certo. E magari io stanotte mi trasformo in un elefante e dormo a testa in giù. Ops... scusi... non volevo colpirla con la proboscide. Ecco... non posso proporre una piccola variazione sul tema, che lei mi prede subito alla lettera. Già che c'è sogni di farmi tornare normale. Ecco... mi restituisca pure il naso per favore. Beh... poco male se m' ha lasciato le orecchie da lupo, fanno pendant con la barba. Che ovviamente ho fatto crescere per darmi un' aria da intellettuale. No... non cominci a sognare di nuovo quel barbiere pazzo che mi mette davanti all' amletica scelta dell' o "la barba o la vita." Le parlavo di quella persona che non riesce più a sognare. Nessuna fiaba che vien fuori dal telefono. Nessuno che diviene invisibile. Per non parlare di quei palazzi fatti di gelato, che tanto le piace radere al suolo. C'è qualcosa che posso fare per aiutarla? Rifletta pure con calma. Io intanto continuo a ritrarla in questa posa pensosa. Potremmo scriverci una storia. La storia di posa pensosa. E immaginare che posa sia un essere dotato d' una vita propria che pensa e pensa e pensa... pardon... non volevo spezzare il filo dei suoi pensieri. Vedo che ha trovato una soluzione. Dice sul serio? Ne è sicuro? La soluzione è tutta lì? In un abbraccio? Effettivamente non ci avevo pensato. Sarà dura come impresa, ma credo di potercela fare. Regalerò a questa persona un abbraccio. Di quelli che mi permettano di farle capire che ci sono e che vorrei donarle i miei sogni. Anche perché il più delle volte è presente. Le anticipo che non sarà semplice. Ma ce la metterò tutta. In caso di necessità potrei pure trasformarmi in elefante. Ops... di nuovo questa dannata proboscide!!!

lunedì 12 novembre 2012

Risuona la tua voce

Risuona, in questo insolito silenzio, la tua voce. Guida i miei passi incerti nel buio. Alla ricerca di risposte che hanno il tuo stesso nome. E scrive la mia mano. Equilibrista è il mio pensiero su fili di carta cui depongo parole. Risuona, nell' aria, la tua voce. Ha il tuo stesso profumo questa notte. Desideri sopiti ch' allungano mani al cielo. In attesa d' una pioggia di stelle, che darà loro valore. Che renderà più dolce l' alba, quando una brezza leggera li spazzerà via. Risuona, dentro me, la tua voce. Eco lontano d' una risata che mi riporta bambino. Quando bastava un sorriso per guardare il mondo con occhi diversi. Proprio quegli occhi che vegliano sui tuoi sogni...

sabato 10 novembre 2012

Caso mai dovessi incontrarti

E metterò su il sorriso migliore. Caso mai dovessi incontrarti. Se dovessi scordarlo sul tavolo all' ingresso, mi basterà pensarti ed avrò lo stesso effetto. Porterò con me pure un vecchio vinile. Metti che all' improvviso ti venisse voglia di ballare. Avrò con me un mazzo d' asfodeli. Magari non ti piacciono, ma t' incuriosisce il nome. Almeno a me han fatto quell' effetto. Inutile dire che porterò con me una tela bianca e dei pennelli. E proverò a fissare la tua immagine. Magari verrà fuori un quadro astratto e senza senso. Ma almeno capirai quale impatto ha il tuo sorriso sul mio universo. Porta con te qualcosa di pesante, caso mai avessi voglia di veder sorgere il sole. Farò del mio meglio per scaldarti in un abbraccio, ma se non bastasse almeno non ti buschi un raffreddore. Che poi, di fronte alla prospettiva di dover prendermi cura di te, suggerirei d' indossare un vestito leggero. Giusto per star sicuri. Infine... immagino la faccia che farai leggendo queste righe. Matto. Pazzo. Squinternato. E chissà quali altri sinonimi verran fuori dal dizionario. Non star lì a pensare alla definizione ed all' etimologia. Pensa a me che trascorro una felice notte insonne. A guardar la luna cercando il tuo sorriso. L' unica cosa che ti chiedo di metter su prima d' uscire. Caso mai dovessi incontrarmi...

venerdì 9 novembre 2012

I consigli di Pablo Neruda

"Si accomodi Señor Pablo. No... accenda pure la pipa. Non mi da fastidio il fumo. Facciamo però che ci scambiamo di posto. Così a me arriva l' aria salmastra e lei guarda il mare. Magari la ispira. No... non mi permetterei mai di commissionare a Pablo Neruda una poesia per me. Se sono qui è solo per chiederle un consiglio. Di donne se ne intende. Certo... anche di politica. E letteratura ovviamente. Ma preferirei parlar di donne. Ha presente quando nel cervello non c'è spazio che per un solo pensiero? Cerchi di allontanarlo... e lui torna. Imperterrito. Farebbe quasi rabbia se non fosse che quel pensiero è divenuto il centro motore del mio universo. Scrivere una poesia? Ne è sicuro Señor Pablo? Non metterei mai in dubbio la sua parola. Solo che... lei è uno scrittore, ha vinto un premio Nobel. Io sono solo uno che prova a mettere su un foglio bianco le proprie emozioni. E sono più che sicuro che questa volta la mia pagina rimarrà immacolata. Magari potrei di quegli occhi che vegliano su di me. E meravigliosa è la sensazione d' essere osservato. O dei tentativi di rimuover quella maschera che indosso per far comprendere chi davvero sono. Magari riesco a cavarmela da solo. In caso contrario tornerò da lei. Verrò a bussarla di notte. Quando la nostra insonnia ci farà accomodare vicino alla finestra. E lei fumerà placidamente la sua pipa. Ed io le parlerò ancora di quegli occhi. Glielo assicuro Señor Pablo... son così belli ed espressivi che finirebbero in una sua poesia..."

mercoledì 7 novembre 2012

Di pensieri. E di sogni ad occhi aperti

Mantenere una promessa. Fa parte del mio essere. Uno dei pochi pregi ch' attribuisco al mio essere d' altri tempi. Ma stasera proprio non riesco a tener fede alla promessa di non scrivere. Troppo difficile tagliare il filo dei pensieri. Ancor di più quando, tra quei pensieri, vi è un sorriso. La linea impercettibile tratteggiata dal pennello d' un abile pittore. Lieve bagliore che s' insinua tra le nuvole. Ma che rischiara questa notte. E porta con te quei sogni che non riesco a concepire, se non ad occhi aperti, nello stesso istante in cui compari tu. Perdonerai forse l' ardire delle mie azioni. Rifletterai su queste mie parole o, più semplicemente, ritrovandoti tra queste righe sorriderai in silenzio. Quello stesso silenzio ch' avvolge questo spicchio di mondo in cui mi nascondo. Immergendomi in un sogno ad occhi aperti. Un sogno cui, sciogliendo ogni promessa, voglio dare il tuo nome.

lunedì 5 novembre 2012

Il profumo della tua pelle

Spogliati. Lascia pure i tuoi vestiti su quella sedia. Voglio sentire il profumo della tua pelle. Santuario nel quale attingere alla fonte del peccato. E sporcarmi le mani di quel vivo piacere che mi regala questa notte con te. Fatta di mani. Ch' esplorano corpi nudi. Alla ricerca d' emozioni sotto pelle. Che lasciano segni. Ch' attutiscono il battito d' un cuore perduto in questa notte senza fine. Prenditi il mio corpo. E con esso quel peccato con cui tu ed io divenimmo fratelli nella notte dei tempi. Con cui concedo a te promesse d' amore, di cui solo il tempo potrà esserne giudice. Ti chiedo in cambio solo un respiro. Un alito di vita che riporti nella mia vita il sapore di piaceri perduti da tempo. E la luce di un' anima che ritrova il suo paradiso.

venerdì 2 novembre 2012

La serietà di monsieur Magritte

"Dice sul serio monsieur Magritte? Crede davvero che sia necessario? No... non voglio mettere in dubbio la sua parola. Solo che... è strano. Pardon... insolito. Due amanti che coprono interamente il loro volto sono piuttosto... insoliti. Come dice? Beh... è vero. Non è necessario mostrare un volto per condividere un' emozione. Anzi... forse è meglio restare nell' anonimato. Per lasciare intimo quel momento. O forse, più semplicemente, per immaginare che sotto quel leggero strato di stoffa possa essere quella donna che attendo da una vita intera. Che compare, di tanto in tanto, a render speciale qualche mio sogno. Della quale avverto ogni respiro, in quel vento ch' accarezza la mia faccia. Ne percepisco le lacrime, quando cammino per strada nelle notti di pioggia senza ombrello. Quella, il cui sorriso ritrovo nel sole d' ogni mio giorno. Ha ragione monsieur Magritte. E la ringrazio di avermi aperto gli occhi. Non quelli attualmente celati da un leggero strato di stoffa che, ammetto, mi pizzica il volto. Parlo degli occhi dell' anima. Quelli che focalizzano, in questo momento, un' immagine dannatamente bella. Che nessun velo potrà mai coprire. Un' immagine che mi restituisce il sorriso. Ch' illumina questa mia notte".

martedì 30 ottobre 2012

Scriverò per te i miei versi questa notte

. Inattesa musa ch' in punta di piedi passeggia tra i miei sensi. T' osservo con lo stesso sguardo rapito con cui guardo la luna. Scriverò per te i miei versi questa notte. Tela bianca su cui prendon vita astratti desideri che hanno il tuo stesso volto. Ed il tuo profumo hanno certe mie parole. Scriverò per te i miei versi questa notte. Goccia di luce è il tuo sorriso. Che bagna l' oscurità. Chiarore d' astri ch' ispira la mia mano. E porta in dono a te questi pensieri.

venerdì 26 ottobre 2012

E dedico a te questa notte di pioggia

E dedico a te questa notte di pioggia. Affidando ad ogni goccia un mio pensiero. Parole silenziose ch' accarezzano la terra e giungono a te. E smetto quella maschera con cui mi mostro al mondo. Nudo sorriso ch' a te concedo. E dedico a te questa notte di pioggia. Si stringe il tuo corpo al mio. Per una danza che dura una notte intera. E all' alba ancora vi è la forza di un' ultima piroetta. Con cui salutare il sole. Ch' impallidisce dinanzi alla tua luce. E dedico a te questa notte di pioggia. Messaggi ch' affido al mare. Sperando ch' arrivino lontano. Lì dove il le onde accarezzano la sabbia. Nei meandri nascosti d' un cuore che forse m' appartiene.

mercoledì 24 ottobre 2012

Non siamo che ombre

Non siamo che ombre. Riflessi di luce su bianche pareti. Che raccontano storie. Ed ogni silenzioso movimento è una pagina nuova. Che prende vita. Ed ha colori. E il profumo d' un tempo passato. Non siamo che ombre. Corpi che si cercano al di là della tela bianca. Sentimenti che si sfiorano. E generano suoni ch' accompagnano la notte fino al punto in cui sorge il sole. E il sogno si dissolve. E lascia in dote lacrime di gioia. Non siamo che ombre. Creta che prende forma. Ed ha il tuo respiro. E prende il mio. Mani protese ad afferrarsi. Solo un momento. Briciola d' eternità ch' appartiene solo a noi.

domenica 21 ottobre 2012

E' guardando al passato

E' guardando al passato che ho appreso le lezioni migliori. Quelle costate sacrifici. E lacrime. E cadute. Senza una rete al di sotto che mi sostenesse. E' guardando al passato che ho intrapreso i viaggi migliori. Quelli verso mete inesplorate. Verso anfratti di me stesso che m' han fatto riscoprire, ogni volta, una persona nuova. Pur restano sempre la stessa. E' guardando al passato che ho messo da parte qualche lacrima. Serbata gelosamente in attesa di restituirla al mare. E' guardando al passato che sorridendo volgo il mio sguardo al futuro. Con le tasche piene di ricordi. Qualche dubbio e la sola certezza d' esser quello che sono.

sabato 20 ottobre 2012

Verrà una notte

Verrà una notte in cui balleremo al chiaro di luna. Tu ed io soltanto. Lascio scegliere a te la musica. E pure quel luogo solitario che diverrà il nostro teatro. Concedi a me la possibilità di scegliere le scarpe adatte. Ed un cappello che mi renda riconoscibile ai tuoi occhi. Lascia che il silenzio avvolga i nostri corpi. Muto abbraccio che ti renderà mia. Il resto sono note che saltellano su polverosi spartiti. Duello di sguardi. Lotta infinita tra innocenza e peccato. Verrà una notte in cui balleremo al chiaro di luna. Il tuo corpo. Ricompensa ch' attendo alla fine d' una battaglia. Mani che si sfiorano. Piedi che calpestan territori all' altro appartenuti per un istante appena. Verrà una notte in cui t' amerò al chiaro di luna. Attendo quella notte da una vita intera. Sogno ad occhi aperti. Da cui spero di destarmi addormentato al tuo fianco.

giovedì 18 ottobre 2012

Never give up

Non ho mai amato l' inglese. Sarà per quel legame atavico con la lingua madre. Oppure la cronica incapacità di pronunciarlo correttamente. Ma della lingua dei figli d' Albione apprezzo e non poco alcune frasi. Tra queste "never give up". Mestamente tradotto in italiano col più semplice "mai arrendersi" o qualcosa del genere. Quelle tre parole sono il motto della mia vita. Mai cedere di fronte alle difficoltà. Mai fermarsi a far la conta dei danni. Mai pensare di gettare la spugna. Non se hai ancora un briciolo d' energia. Non se hai ancora sangue ch' arriva al cervello e da lì in ogni fibra del tuo essere. Giammai se hai sogni da realizzare così grande che t' occupano un' esistenza intera. E poco importa se arriverai al traguardo con qualche livido di troppo. Magari fa pure fico. O magari, semplicemente, t' aiuta a renderti conto che sei più forte di qualsiasi difficoltà e che hai fegato abbastanza per tener testa a chiunque. Con lealtà. Con tanta faccia tosta. Ed un coraggio da metter terrore ad un intero reggimento. Avanti il prossimo...

martedì 16 ottobre 2012

Da qualche parte nel mondo

Da qualche parte, nel mondo, c' è una storia da raccontare. Righe vuote ch' attendono parole. Passi. Che calpesteranno strade. Lacrime. Che si perderanno in un giorno di pioggia. Sorrisi. Che leniranno ferite assai profonde. Da qualche parte, nel mondo, c'è una stella che squarcia il buio col suo bagliore. Ch' indica la strada ad un poeta errante in cerca d' una luna troppo timida per mostrare il volto suo. Da qualche parte, nel mondo, ci sono io. Verde. E' il prato che fa da sfondo alla mia attesa. Rossa. La gerbera che nascondo in una mano. Prezioso dono ch' attendo di concedere. Ad un' anima candida, che ha il tuo stesso volto.

sabato 13 ottobre 2012

Una di quelle notti

Questa notte. E' una di quelle notti da trascorrere con indosso soltanto un manto fatto di stelle. E buio. E assaporare in quell' oscurità le tue labbra. Questa notte. E' una di quelle notti in cui vorrei ch' il tuo corpo divenisse cera. Possa sciogliersi in un contatto. Possa infiammarsi di quella passione che solo la nostra alchimia sa creare. Questa notte. E' una di quelle notti in cui far l' amore diviene una necessità. E' danza d' anime che si cercano una notte intera. Apice d' un piacere che splende com' un astro in quest' oscuro oblio. Questa notte. E' una di quelle notti in cui un desiderio speri possa diventar realtà. In cui un sogno ad occhi aperti è il modo migliore per accogliere l' alba d' un giorno nuovo.

giovedì 11 ottobre 2012

Quel giorno in cui incontrai Dalì

Credo di non aver bisogno d' altro. Un vento leggero che sospinge le vele. La prua che taglia perfettamente il mare. La poppa che ne leviga lo strappo appena avvenuto. Beh... potessi aggiungere qualche nuvola non mi dispiacerebbe. Giusto per spezzare l' azzurra monotonia d' un cielo estivo. Certo... proporrei anche uno scoglio. Non molto grande. Quel tanto che basta per riempire l' angolo in fondo a destra. Appena uno spicchio di roccia. Così da far comprendere quale sia il punto di partenza. Un paio di figuranti da reperire in giro, e va da sé che costoro son quelli che, qualche minuto prima, agitavano candidi fazzoletti in segno di saluto. Che sia uno spicchio di luna a segnare rotta da seguire. Qualcuno, più erudito, vedrà in quel frammento d' astro l' utopia. Qualcun altro, soltanto un cielo che sorride. Lasciamo che sia l' equipaggio a decidere la destinazione. Avran diritto di remare dove han sempre voluto. Lo stesso diritto che ho io d' interpretare come desidero questo quadro. Mi scusi l' ardire monsieur Dalì se il pretesto è una sua opera. No... non sono un critico d' arte. Sono solo un sognatore...

lunedì 8 ottobre 2012

Danza nel vento il mio corpo

Danza nel vento il mio corpo. Foglia d' autunno che lascia il suo ramo per provare l' ebbrezza del volo. Scandisce il tempo il respiro placido dell' universo. Danza nel vento il mio corpo. Intrepido Icaro. Con ali tessute di sogni m' avvolgo in spire per raggiungere il sole. Astro lucente che ha il tuo stesso sorriso. Danza nel vento il mio corpo. Protende a te le mani. E sfiora il corpo tuo. E i tuoi pensieri. Calore ch' avvolge l' anima mia. Danza nel vento il mio corpo. Ultima piroetta con cui accarezzo il suolo. Per diventare terra. Per alzare gli occhi. E fare del tuo sguardo il mio nuovo cielo.

venerdì 5 ottobre 2012

Frammenti di racconto - parte prima

... Avvolto in quella sfera di luce che solo certi tramonti riescono a creare. Restò così per molte, interminabili, ore. A riflettere sulla sua vita. A distinguere ciò che era giusto da quello che non lo era. A far la conta degli errori che aveva commesso. E chissà quanti altri pensieri affollarono la sua mente. In cima a quella lista, c' era una fotografia. La teneva tra il pollice e l' indice, con quella delicatezza che si riserva soltanto agli oggetti preziosi. Aveva quasi paura che l' uso eccessivo di polpastrelli potesse recidere quel filo sottile che lo legava a quell' immagine. Un primo piano. Due grandi occhi chiari che, a dispetto della fissità, sembrano ruotare come la terra intorno agli astri. Due occhi ch' avevano storie da raccontare. Nei quali ci si poteva perdere. Ma dolce era quell' oblio. Nessuna logica in quei pensieri. Ricordi. E musica. Note che si staccavano da quei pochi centimetri di pellicola e cominciavano a vibrare nell' aria. Prendendo vita e regalando sensazioni ormai sopite. Anni che trascorrevano lenti come un istante. E rapidi come un' eternità. Restarono fissi, gli occhi, ancora per qualche secondo. S' alzò poi e lasciò che l' aria accogliesse anche quella foto. Cominciò a danzare nell' aria, scontrandosi dolcemente con le note. Un profondo respiro aprì la strada ad un sorriso distratto, che fece il suo ingresso in scena. Si schiuse lentamente il sipario della sua bocca. "Ti amo". Un bisbiglio appena percettibile s' alzo nel cielo di quel pomeriggio assolato. Voltò le spalle a quello spettacolo. E riprese il suo cammino...

giovedì 4 ottobre 2012

Farò del mio corpo uno scrigno per il tuo corpo

Farò del mio corpo uno scrigno per il tuo corpo. Mi prenderò cura d' ogni tuo respiro. Ogni tuo sorriso sarà il mio sorriso. Non vi sarà vento o tempesta che possa sfiorarti. Farò del mio corpo uno scrigno per il tuo corpo. Rosa di maggio ch' accolgo nella mia serra. Cui darò la mia linfa vitale. E l' anima se non dovesse bastare. Farò del mio corpo uno scrigno per il tuo corpo. Piacevole insonnia d' osservarti tutta notte. E raccontare storie che nascono dai tuoi sogni. E dal sorriso che rendi al mondo appena sveglia. Farò del mio corpo uno scrigno per il tuo corpo. Giammai pronuncerò dinnanzi a te queste parole. Che restino su un foglio bianco. Sicché sia il tempo a decidere quando disfartene. Sicché il cuore, testardo, ritorni a rinverdire la tua mente.

lunedì 1 ottobre 2012

I miei occhi saranno i tuoi

Chiudi gli occhi. Afferra la mia mano. Lasciati guidare. Ci saremo soltanto tu ed io. I miei occhi saranno i tuoi. Al resto penserà la musica. Quella che tu sola potrai sentire. Quella che ti porterà in un luogo dove non sei mai stata. Ci sarà sabbia sotto i tuoi piedi. O magari l' erba appena tagliata. Profumi mai sentiti solleticheranno i tuoi sensi. E nascerà un sorriso sul tuo volto proprio nell' istante in cui un puntino colorato ti si parerà davanti. Difficile resistere ad una sì forte tentazione. Perciò assecondala. Corri. Con tutto il fiato che hai in corpo. I miei occhi saranno i tuoi. Raggiungi quella meta e afferra con tutta la forza che hai il centro dei tuoi desideri. Chiudili in un pugno. E tieni stretto ciò che agli occhi di un mondo attonito è solo aria. Polvere di stelle. Così la chiamano i musici antichi. Medesima sostanza dei sogni. Ugual natura di noi uomini. Continua a danzare. Lasciando che la tua mano s' afferri alla mia. Lasciando che i miei occhi siano i tuoi. Per poterti osservare. Per poter comprendere che non v' è sogno più bello di quello che si vive ad occhi aperti.

sabato 29 settembre 2012

Look to la luna

Qualcuno parlerà di caso. Qualcun altro di semplice fenomeno naturale. Altri, più romanticamente, parleranno di eventi dettati dal destino. Io ci vedo un tocco di magia in questa luna che ha deciso di splendere su questa notte estiva fuori posto, ma non fuori luogo. Ed ancor più magico è poterla osservare col naso all' insù e far scorrere i pensieri. Salti temporali che s' alternano e con essi sorrisi. E lacrime. E quell' evento che credevi d' aver rimosso dalla mente e, invece, eccolo lì a far capolino. E ancora quel bacio in riva al mare. Quell' abbraccio ed il profumo d' un bambino che ti rimane sulla pelle. E poco importa se di anni ne sono passati troppi. In sere come questa, c'è chi si gode spazi aperti per muovere il proprio corpo e lasciare alla musica il compito di dettare il tempo. Danza dell' amore, o forse solo di pavoni rinchiusi in gabbie troppo strette per fieramente esibire le loro piume. C'è chi alla baldoria preferisce il silenzio. Quello d' una stanza vuota. Del ronzio di sottofondo d' un computer ed il solo suono delle dita che continuano a ticchettare, riportando parole che si rincorrono nella mente. Dirò grazie, questa notte, a quell' insonnia che proprio non vuol smettere di farmi compagnia. Mi godrò la luna. Legherò ad un palloncino i miei pensieri e li lascerò librare nell' aria. Affinché, scontrandosi con altri pensieri, diventino sogni. E tornino qui per esser realizzati...

mercoledì 26 settembre 2012

Lezioni di volo

Volare. Mi riprometto di spesso di imparare a farlo. Senza fretta però. Prima o poi. Comprenderò quando sarà il momento. Quando salendo sulla cima più alta, non guarderò in basso. Sarò troppo preso dal godermi il panorama. E in quello stesso istante il respiro non sarà spezzato dalla fatica. Sarà lento e calmo. Come un mare dopo la tempesta. Come un sole che compare dietro le nubi. Come una mente sgombra da qualsiasi altro pensiero che non sia quello di lanciarsi e lasciarsi trasportare dal vento. Sentirò il peso del corpo gravare sulle punte. E poi via. Piuma leggera nell' aria. Atomo di terra che si perde nell' infinito del cielo. Volare. Prometto spesso a me stesso di imparare a farlo. Forse non sarà stanotte, quando sarò impegnato a godermi questo magnifico cielo stellato. Né domattina, mentre i miei muscoli rincorreranno il cielo d' autunno che nasce. Ma lo farò. Mi prendo ancora del tempo. Quel tanto che basta per cadere ancora qualche volta. Il tempo d' aggiungere qualche sbucciatura alle ginocchia. Gli istanti necessari per rialzarsi e volgere lo sguardo al cielo. La destinazione, in fondo, è sempre stata quella...

lunedì 24 settembre 2012

Due chiacchiere con sir James Matthew Barrie

"Banale. Qualcuno potrebbe definire tale un' immagine del genere. Ma non lei sir James Matthew. Lei ci vede non soltanto il personaggio d' un libro. Ci vede un mondo intero. Quello invisibile agli occhi altrui. Quello popolato di sogni. Di desideri da realizzare. Di tutto ciò che rende speciale un' esistenza. E non posso ch' essere d' accordo con lei sir James Matthew. In quell' immagine rivedo me. Quell' immatura spensieratezza che mi contraddistingue, a dispetto di un capo su cui c'è un accenno di canuto e di un' identità da difendere, che muta anno dopo anno. E poco importa se nel mio volo, di tanto in tanto, incontro un cielo plumbeo. Vi è un nord nel mio cuore che segna la rotta. Che fa sì che il mio volo possa continuare. A dispetto di tutto. Grazie sir James Matthew... quel suo sorriso appena accennato vale più di centinaia di parole che chiunque potrebbe pronunciare. E che magari, chissà, finiranno in un libro. No... non suo. Lei racconta sogni. Che prendono vita. Di notte. Quando la polvere di stelle illumina non soltanto chi vola sui cieli di Londa. Dà luce a tutti quelli che ancora riescono a sorridere di fronte ad un discorso del genere. Che restano bambini... a dispetto del tempo che passa".

venerdì 21 settembre 2012

Omaggio a Marc Chagall - parte seconda

"Va bene monsieur Chagall. Ha ragione... avevo promesso che non avrei più pubblicato una sua immagine come sfondo di un mio pensiero. E' solo che... ecco... le sue opere sembrano leggermi dentro. Si... leggere ogni singola filigrana della mia anima. Lo so... sembra assurdo ciò che scrive. Eppure... guardi lei stesso. Ecco quello che desidero. Chiaro di luna. Buio tutt' intorno. Ed una donzella da circuire romanticamente. Ah... se me lo permette, farei a meno del copricapo. No... per carità... non dico che è brutto. Solo che al cappello modello Napoleone nelle foto da museo, preferisco la mia chioma libera di dar fastidio in giro. Come dice? Se ho una donna con cui condividere questa scena? Forse. Forse no. Dipende dai punti di vista. Da quanto realmente ci si senta presi da un' immagine. Da quell' atmosfera. Da quella luna che sembra ammiccare agli amanti. Ah... lei dice che è arduo trovare una donna del genere? Ammetto di non avere impegni e di avere pazienza a sufficienza per aspettare da solo tutta la notte. E per molte altre notti successive. Magari metto su il cappello alla Napoleone. Chissà... magari ha un fascino tutto suo".

mercoledì 19 settembre 2012

Il talento delle buone maniere

Talento. Ho sempre apprezzato le persone di talento. C'è sempre tanto da imparare da loro. Per mia fortuna, queste stesse persone non le ho mai invidiate. Sarà che il tempo, l' esperienza, quei pochi capelli canuti che affollano la mia testa mi hanno insegnato che il talento è nulla, se non supportato dalle buone maniere. Avete letto bene. Buone maniere. Due termini che raramente entrano in collisione e che esprimono un concetto ormai desueto. Sta di fatto, da "vecchio dentro" quale fieramente mi definisco, ritengo che il rispetto nei confronti degli altri sia alla base per ottenere, nella vita, quello che il talento non t' ha donato. E allora evviva la storia degli eroi umili. Quelli che ancora ti dicono "buon giorno" se l' incontri per strada. Quelli che hanno rispetto per la tua persona, per i tuoi impegni professionali e per la tua vita privata. Quelli che fanno del rispetto il loro vero talento. Evviva le buone maniere. Sia pure un concetto per vecchi dentro. Quelli fieri d' esibire un vestito buono, di togliere il cappello in presenza d' una signora e di esprimere, con garbo, tutta la rabbia che hanno dentro per chi non li rispetta. In fondo il segreto è tutto lì. In due semplici parole che raramente s' incontrano. Ma quando lo fanno, generano la differenza. Buone maniere...

domenica 16 settembre 2012

Good luck mr Sherlock!

Risposte. Se c' è una cosa che mi manca, ultimamente, è ottenere delle risposte a quelle domande che tanto mi stanno a cuore. Quelle che mi tengono compagnie durante le ore di insonnia. Quelle che distolgono la mia attenzione dalle cose importanti. E anche da quelle futilità che riescono a strapparti un sorriso. Credo sia arrivato il momento giusto di cominciare a risolvere qualche enigma. Piegare qualche punto interrogativo assoggettandolo alla mia volontà. E poco importa se ci vorrà una vita intera. Se saranno molti i sentieri errati che dovrò calpestare e ancor di più i bocconi amari che la verità porterà come dote. Fa parte del mestiere. Quello di un investigatore finalmente al servizio di sé stesso. Determinato nella propria ricerca. Quella della verità. Meglio dare una spolverata al vecchio berretto irlandese e tirar fuori quel tabacco pregiato che si conserva per le occasioni speciali. Saranno lunghe notti. Ma arriverò alla soluzione...

martedì 11 settembre 2012

Vorrei poter dare respiro ai miei pensieri

Vorrei poter dare respiro ai miei pensieri. Pagine bianche di un libro da riempire di storie. Qualcuna vera. Qualcuna figlia d' una fantasia che reclama d' uscir fuori. Di prendere aria. Di guardare il mondo con occhi curiosi. Vorrei poter dare respiro ai miei pensieri. Caleidoscopici scenari nei quali muoversi. Ed ogni passo è un sorriso. Ed ogni sorriso è un nome che si scolpisce nella mente. E genera altre storie. Vorrei poter dare respiro ai miei pensieri. Fermandosi al tramonto d' un pomeriggio d' estate. Aria di mare che accarezza corpi e porta con sé segreti. Ch' affondano. E si svelano agli abissi. Vorrei poter dare respiro ai miei pensieri. Dar loro il tuo nome. Per sentirti accanto. Per saperti mia. Nel tempo d' un respiro.

lunedì 10 settembre 2012

Regalo a te l' ultimo respiro di questa notte

Regalo a te l' ultimo respiro di questa notte. Quello di una luna che taciturna s' ammanta di un cielo stellato per coprire il suo volto. E continuo in questa notte a vagare in cerca dello sguardo tuo. Occhi che fendono il buio. Sprazzi di cielo cui chiedo d' illuminare il mio cammino. E l' anima. Che t' appartiene. Da tempo immemore e per chissà quanto tempo ancora. Regalo a te l' ultimo respiro di questa notte. Freddo che si sgretola al calore d' un abbraccio. Anche il solo pensarti è sentore d' estate. Che ritorna. E rende vividi sogni mai celati. Ch' aspettano di prender vita. E prenderti per mano. E riportarti a me. Regalo a te l' ultimo respiro di questa notte. Umile dono d' un viandante cui non appartiene nulla. Se non il tuo pensiero.

sabato 8 settembre 2012

E per primo vide il sole

... Magari non lo fai per presunzione. Forse è un qualcosa di inconscio. Che risiede nelle profondità del tuo essere. E vien fuori di tanto in tanto. Facendo rumore, forse. Ma non danni. E' quella innata voglia di puntare verso l' alto. Una destinazione ignota. Un sogno da realizzare. O magari soltanto la volontà di crescere. E cambiare. Anche solo per guardarsi riflesso nello specchio con un' altra espressione. Con qualche capello bianco che indica saggezza. O pensieri che ronzano nel cervello. Magari servono anche quelli. Appigli cui tenersi forte, mentre si procede nella scalata. Regola numero uno, mai guardare in basso. Regola numero due, non pensare. Regola numero, tre ogni tanto fermati e respira. Regola numero quattro, non esistono altre regole se non quelle tre essenziali per vivere. Va da sé che alla vetta ci si arriva prima o poi. E se ci vorrà una vita intera, ci sarà una storia più lunga da raccontare. Quella che comincia con una persona molto determinata che un giorno intraprese un viaggio. E alla fine quella stessa persona, più vecchia, più saggia e con una storia da raccontare arrivò in cima. E per primo vide il sole...

venerdì 7 settembre 2012

Leggo solo perché soffro d' insonnia

... A pensarci bene la scena è sempre uguale. Il buio rotto solo dal cono di luce di una vecchia lampada. In realtà moderna. Ma solo nella forma. Già perché la sua natura la porta a pensare d' essere un oggetto vintage. Visto che il suo compito è dar luce alle parole. Quelle impresse su tomi impolverati. E quelle che nascono ogni sera attraverso lo schermo di un computer. Vecchio anche lui. Ma questo fa parte di un' altra storia. In questa c' è spazio per una riflessione. Che far parte della minima percentuale di lettori in questo paese ha i suoi vantaggi. Per primo quello di sconfiggere l' insonnia. Resti ugualmente sveglio, ma almeno il cervello è impegnato a elaborare immagini a supporto delle parole. O magari ad andare un passo avanti alla narrazione, provando ad immaginare cos' accadrà. Aggiungiamoci pure la possibilità di arricchire il proprio vocabolario. Giusto per stupire la platea utilizzando di tanto in tanto qualche termine poco noto. E pazienza se si viene etichettato come secchione o peggio ancora ghettizzato per il troppo sapere. Forse a pochi, capita con un libro in mano di creare mondi alternativi. Quelli in cui le storie prendono vita. Ed il costume del protagonista ti calza a pennello. E l' eroina di turno è ancor più bella di come la potessi immaginare. Succede poi che vieni preso dalla voglia di condividere con gli altri questo mondo. E t' accorgi che il divertimento non ha limiti. Specie se questo qualcuno riesce a calarsi nella tua realtà e ad indossare quell' abito di scena che tenevi da parte per quel ruolo da coprire. Va da sé che ti stupisci all' idea che un libro possa diventare fonte d' ispirazione professionale. Difficile da credersi. Ma a volte succede. E quando accade finisce che vai a letto col sorriso. E poco importa se resterai sveglio tutta la notte. Ci sarà un cono di luce che romperà il buio. Ed un libro a tenerti compagnia...