lunedì 31 dicembre 2012

Duemiladodici

Ricorderò quest' anno come ho fatto coi precedenti. Tracciando segni rossi sui giorni da dimenticare. E cerchi per quelli in cui un sorriso si è protratto dall' alba al tramonto. Sei stato, duemiladodici, un anno fatto di luci ed ombre. Come quelle ch' illuminano un palcoscenico. Luogo incantato, ma reale, su cui ho vissuto mille vite. Tenendo per mano anime belle ch' indossano maschere e raccontato storie. E piccoli sognatori, cui ho donato spicchi d' anima e pagine ingiallite d' esperienza. Non scorderò, caro duemiladodici, nessuno degli errori che ho fatto. Né le cicatrici che porterò in dote per quest' anno nuovo che mi farà visita tra non molto. Ma serberò per me quel batticuore che desta ogni mio sonno. E guida le mie dita su queste bianche pagine. Fugace è il tuo tempo su questa terra, duemiladodici. Concedo a te, perciò, l' onore di chi esce di scena con l' ultima battuta. Un cono di luce che t' illumina. La lenta chiusura d' un sipario. Infine un lungo applauso cui, spero, risponderai con un inchino.

venerdì 28 dicembre 2012

Notturno Icaro e il volo del gabbiano

C'è un magnifico cielo stanotte. Un manto blu chiazzato di stelle. Una luna piena che meriterebbe spazi illimitati su candide bacheche. Gocce di pioggia che sembrano scandire il tempo. Quella pioggia leggera e gentile ch' ispira i poeti. E che segna la rotta dei gabbiani. Animali meravigliosi. Che seguono rotte indicate dai loro cuori. Quasi ch' il viaggio non fosse che la metafora d' una vita intera. Fatta si scoperte. Di conquiste. Di cadute. E di voli che ripartono. Notturno Icaro spiego le ali e lascio che queste lacrime celesti bagnino il mio essere. Che l' anima ne esca pura e mi permetta di riprendere il mio volo. Verso sconosciute mete. Lasciando alle mie spalle la linea d' orizzonte che separa il passato dal futuro. Immergendomi in tramonti sempre nuovi. Col coraggio di chi sceglie proseguire ramingo il suo cammino e permettere ai compagni di viaggio di trovare la serenità in altri lidi. Folle impresa per chi non riesce a guardar oltre la linea che separa terra e cielo. Profumo di sfida, per chi ha il coraggio di alzare gli occhi al cielo e lanciarsi...

giovedì 27 dicembre 2012

Un' ignota destinazione nota solo alle stelle

Parto per un viaggio. Stanotte stessa. Nello zaino porto con me solo poche cose. Il caro vecchio taccuino con le righe, così da non scrivere appunti di viaggio troppo attratti dalla forza di gravità. Una penna nuova di zecca, giusto per non restar senza parole da scrivere. Una torcia, ma solo per poter giocare coi banchi di nebbia attraversandoli con la mia spada di luce. Lucidata di fresco è la bussola che tengo nel taschino. Mi guiderà verso un' ignota destinazione nota solo alle stelle. Ma a loro non chiederò nulla del mio destino. Le pregherò di raccontarmi quelle storie che custodiscono da secoli. Storie d' acqua salata e destini che s' incrociano. E messaggi ch' affrontano il mare nella vitrea speranza d' una bottiglia. In quei pochi centimetri di stoffa faccio scivolare anche una tua foto. Un vecchio dagherrotipo scolorito in cui sorridi. Che sia di conforto per i giorni di burrasca. E per le notti in cui le stelle decideranno d' illuminare altri emisferi. Sia essa la meta d' un viaggio ch' inizia stanotte e potrebbe mai finire.

mercoledì 26 dicembre 2012

Non resterà ch' un cono di luce

Se è vero che "i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno" m' aspetto che, da un momento all' altro, cali il buio su questa piazza affollata. Ch' ognuno degli astanti perda la voce nell' attimo stesso in cui il buio l' avvolgerà col proprio manto. Non resterà ch' un cono di luce. Goccia di luce ch' illuminerà noi due. Stretti in un abbraccio lungo una vita intera. Le labbra così vicine, che raccontare una storia è viverla. Attraverso quei sapori che renderanno unici i nostri baci. Sarà sempre una prima volta incontrarti. Sarà sempre un corpo che trema al solo sfiorarti. Immutato resterà l' animo al vederti ogni giorno. Raggio di sole ch' illumina un' esistenza. E non vi sarà parola dettata da animo puro alcuno che potrà narrare lo splendore del nostro sentimento. Luce che taglia il buio. Calore che scalda l' anima. Sogno divenuto verità. Un istante appena. Quanto basta per render unica quest' esistenza.

sabato 22 dicembre 2012

Serra i pugni e... parti

Perché in fondo il segreto è tutto lì. In quei pugni che si serrano e stringono il Tutto. Sogni, aspettative, esperienze e chissà quant' altro possa offrire una vita intera. Lì a portata di una mano che sul proprio palmo può reggere tutto. E finisce che quella forza ti spinge a ripartire. Ad orientare nuovamente la bussola verso la destinazione che t' attende. Punto d' arrivo d' un viaggio lungo una vita intera. O magari solo un attimo. Ma da vivere intensamente. Così da poter dar valore ad ogni istante. Succede poi che mondi differenti entrino in contatto. Si sfiorino le loro auree. E prendano vita storie, che finiscono sulle pagine bianche d' un taccuino, o nell' istantanea di un teleobiettivo. E ci si accorge che, per quanto rigida, una sera d' inverno scioglie i muscoli in sorrisi inaspettati. In lacrime che da tempo desideravano provare il contatto con la terra. E la fiaba d' un giorno che pare sospeso in una vita intera finisce con due pugni che si serrano. Per afferrare il Tutto. Per spingere i sogni lontano. Verso un punto lontano. Un nuovo viaggio. Che comincia col sorriso delle stelle.

venerdì 21 dicembre 2012

L' attimo perfetto

Ho cercato, tra le pieghe di questa serata, l' attimo perfetto. Ma non sono riuscito a trovarlo nel cono di luce ch' illumina un teatro affollato, né per le strade insolitamente silenziose di una Napoli ancor più affascinante perché vestita d' inverno. Ci provo adesso. Aprendo gli occhi della mente ed immaginandoti lì, in quel preciso istante in cui il tuo sorriso si sarebbe schiuso dando valore a questo anonimo venerdì. E non ci sarebbe stata profezia catastrofica sufficiente a farmi desistere dal pensiero che quell' attimo, proprio quello, avrebbe dato valore alla mia intera esistenza. Il Tempo stesso si sarebbe fermato per inchinarsi al tuo cospetto. Fato in persona avrebbe fatto intrecciare i fili dell' umana sorte per poter ammirare uno spettacolo di tale portata. E dio, mi sarei limitato a chiederti un abbraccio. Ciò che più di tutto mi manca di te. Il calore del tuo corpo ch' al mio si stringe. Fusione d' anime. Spettacolo che non teme la fine stessa dell' universo.

lunedì 17 dicembre 2012

Come un cielo al tramonto il tuo sorriso

Come un cielo al tramonto il tuo sorriso. Tavolozza d' un pittore sulla quale si mescolano essenze di colori. Sfumature ch' avvolgono l' anima tua. Come un cielo al tramonto il tuo sorriso. Linea d' orizzonte che separa cielo e mare. Mani divine che si sfiorano. Corpi che s' avvinghiano. E divengono tutt'uno. Immenso respiro che profuma di terre lontane. Baciate dal sole d' un pomeriggio passato. Come un cielo al tramonto il tuo sorriso. E' nuda roccia ch' accoglie i miei pensieri. Idee che lente s' adagiano su brandelli di carta. Parole che cercano un senso nel tuo nome. Che completando un aforisma delineano il tuo profilo. Quello d' un volto sorridente. Come un cielo al tramonto.

domenica 16 dicembre 2012

Ombre danzanti nella pioggia

Non saremo, stanotte, che due ombre danzanti nella pioggia. Indossa il vestito più bello che hai. Indossa scarpe comode. Lascia pure un biglietto con su scritto "ci vediamo domattina". Fino all' alba il tuo corpo m' appartiene. E con esso i tuoi pensieri. E la tua anima pure. Ne farò buon uso. Non farò altro ch' aprirti gli occhi su quello spicchio di mondo che m' appartiene. Non più grande d' un granello di sabbia, ma grande abbastanza per permetterci una danza d' anime e corpi che duri una notte intera. E guardarti, sfinito, all' alba d' un nuovo giorno. E restituirti al sole. Perché a lui appartieni. E magari perdermi in un tuo sorriso. Una volta ancora. E di lì destarci. Avvinghiati in un silenzioso abbraccio senza tempo. Silenzioso come questa notte di pioggia ch' a te dedico.

lunedì 10 dicembre 2012

Un ultimo pensiero

E concedersi stanotte un ultimo pensiero. Flebile fiamma ch' illumina il buio d' un sentiero senza direzioni. Eco di passi lontani. Vita che prende vita. Sogno che s' addormenta, per concedere alla notte frammenti di sé. Lacrima d' inchiostro che bagna pagine bianche. Parole come specchio d' un' anima notturna. E mi regalo stanotte un ultimo pensiero. Piacevole distrazione d' una notte insonne. A fissare un cielo stellato. E cercarvi il tuo sguardo. E sognare ad occhi aperti. Fino all' alba. Taglio di luce. Che ha il tuo stesso sorriso.

domenica 9 dicembre 2012

Confessioni notturne con Alda Merini

"Vede signora Alda... come dice? Certo. Diamoci pure del tu. Così per lo meno smetto d' essere emozionato. Vedi Alda è... complicato. Si... il termine giusto è quello. Complicato. Parlar di donne. Di sentimenti. Svelarsi. Mettersi a nudo. Macchiare con l' inchiostro della propria sofferenza una pagina bianca. Ancor di più è difficile guardare negli occhi una donna e parlare di argomenti del genere. Non la sto sottovalutando. Pardon... non ti sto sottovalutando. Dico solo che spesso noi maschi crediamo sia un attentato alla virilità dirsi innamorati. Sarò pure poco virile cara Alda, ma certi sguardi non mi lasciano certo indifferenti. Siano pure soltanto le posizione plastiche di un dagherrotipo. Come dici? Ah giusto... fotografia. E' che la parola dagherrotipo mi fa sorridere. Dicevo... spesso gli argini del mio essere non riescono a contenere quel fiume in piena di sentimenti. E t' assicuro che è difficile metter su una maschera e far finta di nulla. Abbassare gli occhi sperando che passi quell' immagine con la stessa rapidità di un fulmine. Poi ti ritrovi seduto alla tua scrivania. Di notte. Col cielo lì fuori, che sembra permeato di parole ch' aspettano di pioverti addosso ed esser sistemate lì, su quella pagina bianca. Per quanto mi sforzi di dar loro una posizione divera, vien fuori sempre quel ritratto. Quel volto cui non riesco a voltare le spalle. Quegli occhi che sembran spilli pronti a colpire la parte più nascosta di me. E quel nome che riecheggia come un vento lontano. La tua sigaretta è arrivata al capolinea. Sei poco loquace Alda. Ma dai tuoi occhi traspaiono risposte ch' attendevo da una vita. Va pure. Metto a posto io..."

giovedì 6 dicembre 2012

Non ho tra le mani che un raggio di sole

. Piccola sfera di luce. Ch' osservo rapito. Ritrovando nella sua luce il tuo sorriso. E vaga la mente alla ricerca di scene vissute. O sogni sì tanto reali da poter esser sfiorati. Non ho tra le mani che un raggio di sole. Frammento d' un giorno che sarà epilogo d' una notte in cui tu sola sarai il mio pensiero. Falena che cerca il suo fuoco in tuo sguardo. Foglia ch' accarezza l' aria per danzare al tuo passaggio. Non ho tra le mani che un raggio di sole. Dono impalpabile ch' offro per essere accolto nella dimora della tua vita. Pegno di sentimenti antichi. Ma puri. Che scrivon la mia storia. Cui vorrei aggiungere il placido suono del tuo nome.

mercoledì 5 dicembre 2012

Risuona nel vento la tua voce

Risuona nel vento la tua voce. Un eco lontana che guida i miei passi. Ad occhi chiusi cammino su un sentiero fatto di ricordi. E di storie ch' aspettano d' esser vissute. Risuona nel vento la tua voce. Graffia il muro del mio essere. Scolpisce parole ch' adoro sentire. Una volta ancora. Macchie d' inchiostro sull' anima mia. Ch' appartiene a te stanotte. E dopo l' alba è prezioso tesoro che t' affido. Risuona nel vento la tua voce. Nota che riempie i miei spazi bianchi. Fatti di silenzi in cui contemplo la tua immagine. E m' innamoro ogni volta come fosse le prima. Come non t' avessi mai incontrata. Come se non aspettassi che te da una vita intera.

lunedì 3 dicembre 2012

Chiacchierata notturna con Miró

"L' ho fatto signor Miró. Sono passato dall' altra parte del cielo. Più semplice di quello che potessi pensare. Ma decisamente non m' aspettavo di trovarmi di fronte quello spettacolo. Tutti, e dico proprio tutti, i miei sogni che fluttuavano nell' aria. Continuavano a ripetermi che sarebbe arrivato, da un momento all' altro, il loro momento. Quello in cui si sarebbero trasformati in realtà. Qualcuno diceva domani, qualcun altro tra un mese. Qualcuno, ancora, non sapeva dirmi quando ma mi chiedeva di continuare a lottare. Ah... naturalmente c' era una spirale, fatta di stelle. Proprio come quella che m' ha raccontato. E c' era la luna piena. Le dirò... colpita da un' improvvisa sembrava tanto un biscotto. A proposito... ne gradisce uno? Ne ho di buonissimi. Coi cereali e la frutta secca. Si... mi scusi signor Miró. Torno al mio viaggio dall' altra parte del cielo. Come le dicevo, su quel manto blu ch' era il cielo v' era la luna. E sotto di essa un filo che reggeva un cuore di dimensioni spropositate. Ne è sicuro? Quel cuore è il mio? Non credo sia così grande. Ah... cresce così tanto quando lo si affida a qualcuno? Bene... speriamo di ricordar presto a chi appartenga un così prezioso dono. Magari ritorna presto al suo posto. E poco importa se le dimensioni saranno ridotte. Sa cosa le dico signor Miró. Ch' essere innamorati è una cosa semplicemente meravigliosa. Si cammina a mezz' aria. Si guarda il mondo con occhi sorridenti. Ma soprattutto s' attraversa il cielo. Spero di farlo di nuovo. Così imparo la strada. E magari torno lì. Senza chiedere informazioni. Con la persona giusta. Quella cui quel cuore appartiene".

domenica 2 dicembre 2012

Vorrei fossero le mie dita gocce di pioggia

Vorrei fossero, le mie dita, gocce di pioggia. Così da poter accarezzare il tuo viso questa notte. Sfiorare le tue palpebre chiuse. E di lì tuffarsi lungo gote bianche ch' avvamperebbero al contatto con un' umida carezza. Vorrei fossero, le mie dita, gocce di pioggia. Per sfiorare il mondo che circonda il tuo essere. Musica lontana ch' ispira la tua danza. Divenga, il tuo corpo, fiume in piena, in cui possano tuffarsi e riscoprire la propria natura. Vorrei fossero, le mie dita, gocce di pioggia. Che giungano alle tue labbra. Finisca lì la loro corsa. Sì che ne sentano il sapore. Dolce oblio in cui precipitare, prima di divenire tutt' uno col tuo corpo. Nutrimento per l' anima tua. Ispirazione per i sogni miei.

sabato 1 dicembre 2012

L' ispirazione del giovane scrittore

Non ho bisogno d' isolati angoli di mondo. Né di muse ispiratrici che volteggino vicino alla mia scomoda sedia. Mi basta un pensiero fisso per lasciare che le parole vengano fuori. Un pensiero che porta il sole in un giorno fatto di pioggia. E di un poco convincente cielo notturno. Un pensiero che riesce tramuta in sorrisi ogni affanno d' una dura giornata d' artista. Fatta di camminate lungo un filo che divide il sogno dalla realtà. Il chiasso dell' ordinarietà dal rumoroso silenzio dell' inusuale. Pensiero che prende volto. Lineamenti di luce che si stagliano contro il buio. Sagoma che riconoscerei tra mille. Come un porto sicuro in cui approdare. Come il risveglio che hai sempre desiderato. Come quel giorno di sole ch' aspetti da una vita intera. Non v'è foglio bianco abbastanza grande da accogliere tutta la mia ispirazione. E non v' è notte abbastanza lunga per scrivere tutti i miei pensieri insonni. Quelli cui aggiungo un sorriso. E porto a te in dono.