domenica 25 novembre 2012

L' improbabile incontro con Nazim Hikmet

"Non ho scelto casualmente questa serata per incontrarla signor Nazim. Avevo bisogno di una notte di luna piena per parlarle. Per raccontare, quanto meno a lei, tutto quello che ho dentro. E' un mare agitato sul quale la mia nave si tiene in equilibrio. Attende un vento ch' arrivi da ponente e la spinga lontano. Oltre quei limiti che spesso un cuore ferito oppone. La ringrazio signor Hikmet... è bello essere compresi. Ancor più bello è sapere ch' apprezza anche lei quegli occhi. Che chi mi priva del sonno è un dolce carnefice cui non riesco ad imputar colpe, se non quella d' esser entrata nella vita con la discrezione d' un soffio di vento ed aver portato una scompigliata primavera nel mio giardino. Vedesse Nazim... è un fiore che sboccia ogni giorno il suo sorriso. Dono prezioso, ch' attende il sole giusto per aprire i propri petali. Mi piace pensare che tra quei raggi essa veda il mio nome. Non per stupida presunzione, ma per il solo gusto di saperla felice. Credo sia tutto signor Hikmet... salpi pure stanotte. Le scriverò una lettera presto. Chissà... magari le racconterò d' un amore nato in una notte di novembre.Quando il freddo era una lama sottile sulla pelle nuda. Ma c' era la luna piena. Ed un sorriso che faceva svanire tutto il resto".

sabato 24 novembre 2012

Ho chiuso gli occhi e t' ho vista

Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. Nascosta dietro un raggio di sole, hai sorriso alla mia giornata. Estasi di colore che s' espande nel mio animo. E' dolce il solo pensarti. Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. In un alito di vento che porta con sé il tuo nome. Cì che possa averti sempre al mio fianco. E lasciarmi sfiorare il viso e i contorni. Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. Nel tramonto ch' affonda nel mare. E ti porta in un altro emisfero. E ti trasforma in luna, per vegliare sul mio sonno. Ho chiuso gli occhi e t' ho vista. Sfiorano le tue labbra le mie. Meraviglioso oblio nel quale mi perdo, protendendoti la mano.

venerdì 23 novembre 2012

Uno spicchio di eden. A pochi passi dal mare.

Uno spicchio di eden. A pochi passi dal mare. Vorrei portarti lì un giorno. E nella solitudine di quel posto dirti che è una vita che t' aspetto. E, se fosse necessario, passerei il resto della vita ad attenderti. Come s' aspetta un sogno che giace in un cassetto. E resta lì, in attesa che tu schiuda quella porta che ne frena il suo compimento. Si spanda, poi, nell' aria e diventi realtà. Realtà in cui vorrei tenerti stretta e sussurrarti che questa notte finirà presto. E tornerà l' alba e porterà con sé il tuo sorriso. Dono prezioso di cui ha bisogno il sole per splendere un giorno intero. Luce con cui s' osservano le stelle e s' insegna loro a brillare. Uno spicchio di eden. A pochi passi dal mare. Ti porterò lì un giorno. Magari solo in sogno. Ma sarà bello, quasi fosse reale.

giovedì 22 novembre 2012

Così bella da sembrare luna

Il naso sollevato verso il cielo. Gli occhi fissi su quell' immagine che rapisce i miei pensieri. T' osservo luna. E ne resto incantato. Adoro il tuo bagliore pallido. E lo scoprirti poco a poco. Dea che mostra i bui contorni del suo corpo. Per lasciarsi ammirare solo quando è piena di sé. E mi rincuora la certezza che custodisca tu i miei sogni. Quelli che, distratto, abbandono in un cassetto. Quelli che scrivo su frammenti di carta, ch' affondano in un cielo notturno. Rivedo, nelle tue forme, un volto. Un volto ch' assoggetta la mia volontà. Che inaspettati palpiti regala al mio cuore. Che guida questa mano mentre verga la carta di parole che hanno un suono ovattato. Quel bisbiglio che, appena percettibile, concedo a te ogni notte. Mia candida musa senza nome. Così bella da sembrare luna.

lunedì 19 novembre 2012

Permette questo ballo signorina?

"
"Permette questo ballo signorina?". Esordirei così, al tuo cospetto. Vestito nel modo migliore. Con la cravatta stretta e le scarpe nuove. Che fanno un male boia. Ma son talmente lucide che mi ci potrei specchiare. E invece mi guardo riflesso nei tuoi occhi. Sorridendo di me stesso. Conciato in quel mondo. Ma fiero per aver finalmente avuto l' ardire di chiederti un ballo. E guancia a guancia aprirei a caso le pagine della mia vita. Per raccontarti storie, aneddoti e bisbigliarti quelle frasi che tanto vorrei dirti guardandoti negli occhi. Ma sai fin troppo bene che spesso il pensiero si traduce in azione silente. T' accorgeresti però che sono un pessimo ballerino. Che volteggio solo per non pestarti i piedi e che tengo il ritmo come un vecchio strumento, lasciato come orpello polveroso in una camera semibuia. Ma so che appartengono a te quei pensieri sorridenti che mi regalano, ogni giorno, un buon risveglio e la consapevolezza che t' aspetto da una vita intera per essere felice. In ultimo, sfiorandoti la mano con le labbra, mi separerei dal tuo abbraccio danzante e solleverei gli occhi al cielo. M' accorgerei che vi è un vuoto tra le stelle. Proprio in corrispondenza del tuo nome...

sabato 17 novembre 2012

Conversazione semiseria con Gianni Rodari

La prego Gianni. Non stia lì a pensarci troppo. Lo so... ha tutta la mia comprensione. Risposte del genere fanno ridere. O magari fanno arrabbiare. "Ho smesso di sognare". Si... mi ha detto proprio così. Come se uno da un giorno all' altro potesse decidere di staccare la corrente ai propri sogni. Si... certo. E magari io stanotte mi trasformo in un elefante e dormo a testa in giù. Ops... scusi... non volevo colpirla con la proboscide. Ecco... non posso proporre una piccola variazione sul tema, che lei mi prede subito alla lettera. Già che c'è sogni di farmi tornare normale. Ecco... mi restituisca pure il naso per favore. Beh... poco male se m' ha lasciato le orecchie da lupo, fanno pendant con la barba. Che ovviamente ho fatto crescere per darmi un' aria da intellettuale. No... non cominci a sognare di nuovo quel barbiere pazzo che mi mette davanti all' amletica scelta dell' o "la barba o la vita." Le parlavo di quella persona che non riesce più a sognare. Nessuna fiaba che vien fuori dal telefono. Nessuno che diviene invisibile. Per non parlare di quei palazzi fatti di gelato, che tanto le piace radere al suolo. C'è qualcosa che posso fare per aiutarla? Rifletta pure con calma. Io intanto continuo a ritrarla in questa posa pensosa. Potremmo scriverci una storia. La storia di posa pensosa. E immaginare che posa sia un essere dotato d' una vita propria che pensa e pensa e pensa... pardon... non volevo spezzare il filo dei suoi pensieri. Vedo che ha trovato una soluzione. Dice sul serio? Ne è sicuro? La soluzione è tutta lì? In un abbraccio? Effettivamente non ci avevo pensato. Sarà dura come impresa, ma credo di potercela fare. Regalerò a questa persona un abbraccio. Di quelli che mi permettano di farle capire che ci sono e che vorrei donarle i miei sogni. Anche perché il più delle volte è presente. Le anticipo che non sarà semplice. Ma ce la metterò tutta. In caso di necessità potrei pure trasformarmi in elefante. Ops... di nuovo questa dannata proboscide!!!

lunedì 12 novembre 2012

Risuona la tua voce

Risuona, in questo insolito silenzio, la tua voce. Guida i miei passi incerti nel buio. Alla ricerca di risposte che hanno il tuo stesso nome. E scrive la mia mano. Equilibrista è il mio pensiero su fili di carta cui depongo parole. Risuona, nell' aria, la tua voce. Ha il tuo stesso profumo questa notte. Desideri sopiti ch' allungano mani al cielo. In attesa d' una pioggia di stelle, che darà loro valore. Che renderà più dolce l' alba, quando una brezza leggera li spazzerà via. Risuona, dentro me, la tua voce. Eco lontano d' una risata che mi riporta bambino. Quando bastava un sorriso per guardare il mondo con occhi diversi. Proprio quegli occhi che vegliano sui tuoi sogni...

sabato 10 novembre 2012

Caso mai dovessi incontrarti

E metterò su il sorriso migliore. Caso mai dovessi incontrarti. Se dovessi scordarlo sul tavolo all' ingresso, mi basterà pensarti ed avrò lo stesso effetto. Porterò con me pure un vecchio vinile. Metti che all' improvviso ti venisse voglia di ballare. Avrò con me un mazzo d' asfodeli. Magari non ti piacciono, ma t' incuriosisce il nome. Almeno a me han fatto quell' effetto. Inutile dire che porterò con me una tela bianca e dei pennelli. E proverò a fissare la tua immagine. Magari verrà fuori un quadro astratto e senza senso. Ma almeno capirai quale impatto ha il tuo sorriso sul mio universo. Porta con te qualcosa di pesante, caso mai avessi voglia di veder sorgere il sole. Farò del mio meglio per scaldarti in un abbraccio, ma se non bastasse almeno non ti buschi un raffreddore. Che poi, di fronte alla prospettiva di dover prendermi cura di te, suggerirei d' indossare un vestito leggero. Giusto per star sicuri. Infine... immagino la faccia che farai leggendo queste righe. Matto. Pazzo. Squinternato. E chissà quali altri sinonimi verran fuori dal dizionario. Non star lì a pensare alla definizione ed all' etimologia. Pensa a me che trascorro una felice notte insonne. A guardar la luna cercando il tuo sorriso. L' unica cosa che ti chiedo di metter su prima d' uscire. Caso mai dovessi incontrarmi...

venerdì 9 novembre 2012

I consigli di Pablo Neruda

"Si accomodi Señor Pablo. No... accenda pure la pipa. Non mi da fastidio il fumo. Facciamo però che ci scambiamo di posto. Così a me arriva l' aria salmastra e lei guarda il mare. Magari la ispira. No... non mi permetterei mai di commissionare a Pablo Neruda una poesia per me. Se sono qui è solo per chiederle un consiglio. Di donne se ne intende. Certo... anche di politica. E letteratura ovviamente. Ma preferirei parlar di donne. Ha presente quando nel cervello non c'è spazio che per un solo pensiero? Cerchi di allontanarlo... e lui torna. Imperterrito. Farebbe quasi rabbia se non fosse che quel pensiero è divenuto il centro motore del mio universo. Scrivere una poesia? Ne è sicuro Señor Pablo? Non metterei mai in dubbio la sua parola. Solo che... lei è uno scrittore, ha vinto un premio Nobel. Io sono solo uno che prova a mettere su un foglio bianco le proprie emozioni. E sono più che sicuro che questa volta la mia pagina rimarrà immacolata. Magari potrei di quegli occhi che vegliano su di me. E meravigliosa è la sensazione d' essere osservato. O dei tentativi di rimuover quella maschera che indosso per far comprendere chi davvero sono. Magari riesco a cavarmela da solo. In caso contrario tornerò da lei. Verrò a bussarla di notte. Quando la nostra insonnia ci farà accomodare vicino alla finestra. E lei fumerà placidamente la sua pipa. Ed io le parlerò ancora di quegli occhi. Glielo assicuro Señor Pablo... son così belli ed espressivi che finirebbero in una sua poesia..."

mercoledì 7 novembre 2012

Di pensieri. E di sogni ad occhi aperti

Mantenere una promessa. Fa parte del mio essere. Uno dei pochi pregi ch' attribuisco al mio essere d' altri tempi. Ma stasera proprio non riesco a tener fede alla promessa di non scrivere. Troppo difficile tagliare il filo dei pensieri. Ancor di più quando, tra quei pensieri, vi è un sorriso. La linea impercettibile tratteggiata dal pennello d' un abile pittore. Lieve bagliore che s' insinua tra le nuvole. Ma che rischiara questa notte. E porta con te quei sogni che non riesco a concepire, se non ad occhi aperti, nello stesso istante in cui compari tu. Perdonerai forse l' ardire delle mie azioni. Rifletterai su queste mie parole o, più semplicemente, ritrovandoti tra queste righe sorriderai in silenzio. Quello stesso silenzio ch' avvolge questo spicchio di mondo in cui mi nascondo. Immergendomi in un sogno ad occhi aperti. Un sogno cui, sciogliendo ogni promessa, voglio dare il tuo nome.

lunedì 5 novembre 2012

Il profumo della tua pelle

Spogliati. Lascia pure i tuoi vestiti su quella sedia. Voglio sentire il profumo della tua pelle. Santuario nel quale attingere alla fonte del peccato. E sporcarmi le mani di quel vivo piacere che mi regala questa notte con te. Fatta di mani. Ch' esplorano corpi nudi. Alla ricerca d' emozioni sotto pelle. Che lasciano segni. Ch' attutiscono il battito d' un cuore perduto in questa notte senza fine. Prenditi il mio corpo. E con esso quel peccato con cui tu ed io divenimmo fratelli nella notte dei tempi. Con cui concedo a te promesse d' amore, di cui solo il tempo potrà esserne giudice. Ti chiedo in cambio solo un respiro. Un alito di vita che riporti nella mia vita il sapore di piaceri perduti da tempo. E la luce di un' anima che ritrova il suo paradiso.

venerdì 2 novembre 2012

La serietà di monsieur Magritte

"Dice sul serio monsieur Magritte? Crede davvero che sia necessario? No... non voglio mettere in dubbio la sua parola. Solo che... è strano. Pardon... insolito. Due amanti che coprono interamente il loro volto sono piuttosto... insoliti. Come dice? Beh... è vero. Non è necessario mostrare un volto per condividere un' emozione. Anzi... forse è meglio restare nell' anonimato. Per lasciare intimo quel momento. O forse, più semplicemente, per immaginare che sotto quel leggero strato di stoffa possa essere quella donna che attendo da una vita intera. Che compare, di tanto in tanto, a render speciale qualche mio sogno. Della quale avverto ogni respiro, in quel vento ch' accarezza la mia faccia. Ne percepisco le lacrime, quando cammino per strada nelle notti di pioggia senza ombrello. Quella, il cui sorriso ritrovo nel sole d' ogni mio giorno. Ha ragione monsieur Magritte. E la ringrazio di avermi aperto gli occhi. Non quelli attualmente celati da un leggero strato di stoffa che, ammetto, mi pizzica il volto. Parlo degli occhi dell' anima. Quelli che focalizzano, in questo momento, un' immagine dannatamente bella. Che nessun velo potrà mai coprire. Un' immagine che mi restituisce il sorriso. Ch' illumina questa mia notte".