giovedì 7 luglio 2011

Solo una questione d'ispirazione!!!


Deve essere una sorta di "legge del contrappasso". Si... come quella raccontata da Dante. Sere in cui scriveresti un intero romanzo e sere in cui, per contrappasso, i pensieri si smarriscono lungo quel "pezzo di strada" che collega il cervello al braccio, e di lì alle dite e ancora, con un ultimo sforzo, ai polpastrelli. Anatomia umana a parte, in questi giorni ho disfatto questo post più e più volte. Per cercare di "espiare i miei peccati" (mi perdoni sor Dante, ma già che ci sono, stasera il plagio lo dedico a lei!!!) ho provato di tutto. Il sottofondo musicale "giusto" (che poi tanto giusto non si è rivelato!!!), scavare nella scatola dei ricordi (quella mentale, ma soprattutto quella materiale... piena di polvere ma anche di cose che credevo perdute da tempo e che invece sono lì, invecchiate insieme a me!!!). Infine ho chiesto alla mia musa ispiratrice di fare il suo dovere. Un laconico sms "Sono al mare... ne riparliamo dopo il weekend", ed eccomi errante in questa selva di parole che cercavano la retta via (ho già chiesto scusa a Dante... ma repetita juvant... Sorry mr. Alighieri!!!).
Poi succede che passi questa afosa serata con un bambino di 9 anni, affacciato ad un balcone. Lui che disserta della sua giornata al mare ed io che mostro interesse (giuro... non fingevo!!!). D' un tratto il saggio in miniatura solleva gli occhi al cielo e, stupito, mi dice "Guarda quante stelle". Eureka!!! (non so a chi frego la citazione... ma ci sta tutta!!!) Ecco la risposta... le stelle. Caro Socrate tascabile devo lasciarti ai tuoi discorsi, perché questo momento non arriverà un'altra volta. Il mio campo visivo si restringe a quei piccoli puntini luminosi che, sentendosi tirati in ballo, cominciano a reagire. Me ne accorgo dalla luce che emanano, da quel brillare ad intermittenza, quasi stessero discretamente sorridendo. Magari con una mano davanti alla bocca, per non farsi scoprire. Un cenno di saluto, un profondo respiro e poi comincio a parlar loro. "Non sono un poeta e nemmeno uno scrittore. Ma ho una tela bianca che vuole essere macchiata di parole". Qualcuna m'ignora. Qualcuna mi deride. Qualcuna è impegnata ad indicare la rotta ad una zattera dispersa. Qualcuna, invece, deve illuminare il cammino di chi esce adesso dall'oscurità. Soltanto una mi degna di risposta. E' piccola, brilla appena, ma la sua luce discreta mi regala ugualmente un'emozione che non provavo da tempo.
Decide di assecondare la richiesta di un raccontatore di storie che non ricorda più come si fa a giocare con le parole. Si spegne per un lunghissimo secondo, poi torna a splendere e lo fa lasciando cadere su di me una polvere che credevo fosse solo oggetto di favole e racconti. Invece esiste. La sento in ogni molecola di me. Ed è una strana sensazione. Di quelle finite nella scatola dei ricordi (quella mentale!!!). I momenti belli della mia vita riaffiorano uno dopo l'altro, storie che si intrecciano. Sorrisi e bronci che si scontrano. Un formicolio alla mano sinistra. Un presagio nefasto o, più semplicemente, la voglia di scrivere una nuova storia. Come quella che, da stasera, torna a sporcare queste pagine. In fin dei conti... è solo una questione d'ispirazione.

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