giovedì 7 giugno 2012

Ed uscimmo a rimirar le stelle

... che poi mi domando com' è che, ogni volta, io e te si finisca a guardar le stelle. Naso in su, occhi che si stringono per focalizzare meglio quei frammenti di luce che invadono il buio. Collo proteso in avanti, manco si potesse arrivare alla luna. E tu resti lì, immobile. Stesso sguardo, stesso collo che vien fuori dalla camicia. Stesso naso che sembra l' ago di una bussola, che indica il nord del cielo. Lesta e delicata come un' ombra, sfiori la mia mano. I tuoi sogni fanno della mia mente un palcoscenico sul quale mostrarsi. I miei desideri s' aggrappano ai tuoi. Oltrepassano il solco dell' irrealtà dell' onirico. E qui giungono. Sulla riva d' un mare avvolto da un manto d' ombra. E le stelle vi si riflettono. Piccole vanitose schegge d' universo creano uno spettacolo pirotecnico che copre il mio capo. E quello tuo. Sguardi perduti ad ammirar cotanta bellezza. Mani che si cercano. E raccontano altre storie...

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