martedì 17 luglio 2012

Omaggio a Marc Chagall

"Stasera lascerò parlare un' immagine. No... la prego monsieur Chagall non si arrabbi. Lo so... è una sua opera. Si... la sto impudentemente pubblicando sulla mia bacheca senza il consenso suo e quello dei suoi eredi. Ma le assicuro che rende perfettamente il mio stato d' animo. Si... ha capito benissimo. Stato d' animo! E' che... vorrei tanto fluttuare nei sogni altrui... beh... in uno in particolare. Ma farlo proprio alla maniera del protagonista della sua opera. Come dice? Gli esseri umani non ruotano il collo in quel modo? E chi le dice che lo sia? Vede... monsieur Chagall io e lei abbiamo una cosa in comune. In realtà due... ma soprassiederei sull' origine ebraica. Entrambi siamo fatti di materia sognante. Comprenderà quindi che una posizione del genere per me è cosa piuttosto semplice. Mi chiedevo piuttosto dove posso trovare quei pezzi d' arredamento. No... le assicuro... non sto tergiversando. E va bene... ha vinto lei... mi piacerebbe riproporre quella scena... magari in un altro luogo ed in un altro tempo... Ma col medesimo effetto. Si... un lunghissimo bacio. Di quelli che durano da qui all' eternità. Finché uno dei due non si stanca. Finché non vi sarà un solo passante che supererà questo quadro, senza degnarlo di sguardo alcuno. Come dice... tutto questo è impossibile? Solo nei sogni accadono cose del genere? Monsieur Chagall... mi delude. Davvero un uomo della sua arguzia non s' è accorto che siamo in un sogno? Guardi sotto i suoi piedi. Il pavimento è lo stesso del suo quadro. Ed anche il portamonete in bella mostra ed il coltello con la punta arrotondata. Ecco... arriva lei. Non era così bella nella sua opera? Monsieur Chagall... è vero che siamo in una sua opera, ma se permette... il sogno è pur sempre il mio".

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