lunedì 21 gennaio 2013

I consigli di Pablo Neruda - parte seconda

"Bentornato señor Pablo... si accomodi pure. E' tanto che non chiacchieriamo. Certo... accenda pure la pipa. Ho provato anche io. Giusto qualche boccata. Ammetto che il fumo non è il mio forte. Ricorda quella ragazza? Quella di cui le parlai? Si... proprio quella. Ecco... Io continuo a scriverle. Continuo a dedicare a lei ogni mio pensiero insonne. Ieri le ho raccontato d' un temporale. Riuscivo a sentirla anche lì. Quasi che le gocce di pioggia fossero le sue dita che mi scivolavano sul volto. Lei? Beh... ecco... proprio non lo so lei cosa ne pensa. Magari le fa piacere. Magari no. Ho messo in conto che possa non aver letto nessuna delle mie lettere. Sa... qui le cose sono cambiate. Niente più carta. Niente francobolli. Solo pagine bianche da riempire di pensieri e da offrire alla mercé di tutti. Ah... ma io non me ne curo. Seguo i suoi consigli alla lettera. Penso a lei con la stessa intensità con cui lei pensa alla sua Matilde, ad Isla Negra e al Cile intero. E sento che in ogni granello di sabbia ch' appartiene al mio mondo, lei c'è. E se pure fosse indifferente, non avrò il rimpianto d' essermi risparmiato. Certo señor Pablo... comprendo che deve andar via. Troppo fugaci sono gli incontri importanti. Ma ci rincontreremo. Sempre a questo tavolo. Sempre di notte. E lei s' accomoderà vicino alla finestra, così da godersi la sua pipa e i miei racconti. Chissà... magari la prossima volta aggiungo un altro capitolo. Quello in cui lei, finalmente, s' accorge di me. Arrivederla señor Pablo. Arrivederla"

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