martedì 4 giugno 2013

Ai margini d' un vecchio bistrot

Ai margini d' un vecchio bistrot, scrivo questa mia missiva. Che leggerai tra cent' anni. O qualche giorno più tardi. Col capo canuto racconto d' un presente in cui sei centro del mio universo. Immagine che mi compare in sogno, rendendo lieto ogni respiro e spalancando al giorno nuovo un sorriso. Gemma rara ch' a te dono, quale pegno d' un pensiero costante che ha il tuo stesso nome. E' lungo questa strada fatta di ciottoli ed ombre che danzan lungo i muri, che rivedo il tuo volto. Impercettibile sfumatura che rapisce lo sguardo. Ch' indica alla mente la direzione per raggiunger luoghi inesplorati. Un' arcadia di pensieri sorridenti, che divengon versi. Disegnando il tuo profilo tra le nuvole d' un cielo senza stelle. Ai margini d' un vecchio bistrot, t' aspetto alla fine d' una notte senza tempo. Col capo canuto e gli stess' occhi di quando un giorno di cent' anni fa, in cambio d' uno sguardo, ti concessi l' anima.

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