domenica 27 gennaio 2013

Al tavolo con monsieur Prévert

"Si accomodi pure monsieur Prévert. Non si preoccupi... la sigaretta non mi da fastidio. Ho bisogno di un consiglio monsieur Jacques. Lo so... lei scrive poesie, non dispensa consigli. Ma... potrebbe suggerirmi la riga giusta, nella quale pescare certe parole. Quelle... per poter dire ad una donna che l' aspetto da una vita intera. E che, se fosse necessario, spenderei il resto dei miei giorni ad attenderla. Con indosso il vestito buono. Coi bottoni in madreperla. E il cuore colmo di buoni sentimenti. E promesse. Cui tener fede finalmente. Mi scusi monsieur Jacques... divagazione d' una mente romantica. Una che desidera trascorrere una notte intera abbracciata alla sua donna. Inebriarsi del suo respiro. Ed attendere in un abbraccio l' alba. Solo per avere la certezza che un suo sorriso faccia più luce del sole stesso. Quello ch' abbaglia persino i suoi innamorati. Come dice? Ho già trovato le parole giuste? E quando? Intende... tutto ciò che le ho detto? Sul serio? E... crede che lei se ne accorgerà? Temo di no monsieur Prévert... ma mi consola pensare che queste parole potrebbero scaldarle l' anima. Proprio come hanno fatto le sue poesie. Grazie monsieur Prévert. Se non le dispiace porto via il gatto. No... non è mio. Solo che era così curioso d' incontrarla, che non ho saputo dirgli di no. Au revoir monsieur Jacques Prévert".

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