domenica 16 giugno 2013

Il guardiano dei sogni, Henri Rousseau

"Sicché monsieur Rousseau è lei il custode della porta dei sogni? No... non mi sognerei mai di mancarle di rispetto. E' solo che m' aspettavo una creatura sovrannaturale. Un avatar fatto di luce o qualcosa del genere. Accontentarmi? Ma scherza... Non sto più nella pelle. Insomma... uno come lei, che riesce a rendere vivo un sogno. A dargli respiro sulla quella nuda tela bianca. Sa monsieur Rousseau talvolta ci provo anche io. Provo a render tangibili i miei sogni. Attraverso appunti che distrattamente lascio su qualche foglio bianco. Ad ogni parola corrisponde un respiro, un battito di ciglia o un sorriso che solo qualche attimo prima ha preso vita nella mia vita. Ma le assicuro, monsieur Henri Rousseau, che ci sono momenti in cui il mio vocabolario non è che una landa desolata. E' l' istante in cui compare lei. Quella donna che, da tempo, rapisce ogni notte i miei pensieri. S' impossessa dei miei sogni divenendone protagonista indiscussa. E non v' è notte in cui non la rimiri per ore, nel tentativo anche solo di sfiorare la sua immagine. Così reale agli occhi della mia mente, da lasciarmi addosso l' odore del suo respiro ad ogni mio risveglio. Non so se è mai riuscito a provare tali sensazioni, ma le assicuro che sarebbero d' ispirazione per qualche suo nuovo capolavoro. Col suo permesso, monsieur Rousseau, varcherei quella porta. Sono così curioso di vedere cosa c'è al di là della porta che divide il sogno dalla ragione. Non m' aspetto certo d' ascoltar musiche celestiali o cinguettii d' uccelli rari. Mi basta sapere che troverò lei. Mirabile visione ch' ispira la mia penna. Essenza di vita che nutre il mio corpo di respiro. Piacerà anche a lei. Ne sono sicuro".

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