lunedì 19 marzo 2012

Au revoir monsieur Magritte


‎... "Se fate un passo indietro riuscirete a vedere la linea d'orizzonte che unisce il cielo e il mare". Quelle parole fecero sobbalzare leggermente la donna. Era convinta di essere sola. Lei e il mare. Quella voce la fece tornare alla realtà, ma era così rassicurante che la fece voltare, spinta dalla curiosità di dare a quella voce un volto.
Un lunghissimo smoking nero, un paio di tondi occhiali d'osso, una bombetta che completava quella buffa opera d'arte, forse scappata dal laboratorio d'arte di monsieur Magritte.
"A quest' ora - continuò quella strana figura - il cielo sembra imbarazzarsi di fronte alla bellezza del mare. Ed il rosso del suo viso si specchia in quelle acque". Lo disse con la voce tremante, al di sopra della spalla della donna, che continuava ad esser rapita da quello spettacolo inatteso che le aveva regalato Madre Natura.
"Chi siete?". Lo chiese con quell'ingenuità di ragazza che credeva d'aver perduto tanto tempo prima. Ma qualcosa si era risvegliato in lei.
"Non ha importanza il mio nome" rispose lui. Lo fece in modo pacato. Con quella serenità d'animo che non credeva d'avere.
"Sono giorni che vi osservo. Venite qui ogni giorno alle diciassette e per dieci minuti guardate il mare. Poi lentamente gli date le spalle. Quattro passi. Poi vi voltate a riguardarlo per un'ultima volta. Quasi vogliate avere la certezza che tutto ciò che avete visto sia reale e non il frutto di una vostra fantasia".
"Giorni? - rispose lei - Incredibile. Non v'ho mai visto da queste parti. La scogliera è piccola e mi sarei accorta se qualcuno mi avesse osservato".
"Vuol dire - rispose - che sono capace di nascondermi nei vostri pensieri".
Lei sorrise e per la prima volta lo guardò negli occhi. Il celeste dei suoi, si scontrò con 2 occhi nocciola, nascosti dietro un vetro di timidezza.
"Adesso devo andare". Glielo disse in fretta, prima che il rossore sulle sue guance fosse visibile.
"I dieci minuti non sono ancora passati". Si mosse leggermente in avanti, come a chiuderle il passo. Ma lo fece con garbo.
Lei si fermò. Tornò a guardarlo negli occhi. Stavolta non poté nascondere l'imbarazzo.
"Mi permetta di offrirle il braccio madame". Tentennò. La bocca dischiusa. Le guance arrossate. Gli occhi fissi su di lui. Poi gli strinse il braccio e s'incamminarono...

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