sabato 24 marzo 2012

Solleva il bavero... e comincia a camminare.


Il momento è arrivato. Quello in cui uno intraprende un viaggio. Dentro se stessi. Alla ricerca di chissà cosa. Pochi effetti personali. Un paio di cuffie, giusto per mettere la traccia giusta nel momento in cui il piede sinistro si anteporrà al destro. Finezze da mancini che in pochi potranno comprendere.
Ho scelto le scarpe vecchie. Quelle che si intonano al tempo che è passato. Quelle che si lamenteranno per aver troppo camminato.
Nello zaino un' agenda, per ricordarmi quanti appuntamenti dovrò cancellare, un vecchio libro, di cui mi mancano sempre le stesse sei pagine per dirlo concluso, ed uno spazzolino. Sai mai che potrebbe rivelarsi un buon corpo contundente con cui salvarsi le chiappe.
Un biglietto sul tavolo "Non aspettatemi per cena". Lo crederanno il tentativo di fare l'attore consumato. O magari brinderanno per un coperto in meno.
Mi accarezzo il viso liscio per l' ultima volta. Da domani questa faccia sarà ispida. Come tutto il resto di me. Anima compresa.
Ci manca solo un "Buona fortuna bambina". Ma un dialoghista troppo scaltro me l'ha già portata via. E allora scelgo il silenzio. Inspiro quest'aria che sa di polvere e pioggia, e di storie vissute e di quelle mai raccontate. Vado a saldare il conto. Il mio viaggio è appena cominciato...

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