lunedì 24 settembre 2012

Due chiacchiere con sir James Matthew Barrie

"Banale. Qualcuno potrebbe definire tale un' immagine del genere. Ma non lei sir James Matthew. Lei ci vede non soltanto il personaggio d' un libro. Ci vede un mondo intero. Quello invisibile agli occhi altrui. Quello popolato di sogni. Di desideri da realizzare. Di tutto ciò che rende speciale un' esistenza. E non posso ch' essere d' accordo con lei sir James Matthew. In quell' immagine rivedo me. Quell' immatura spensieratezza che mi contraddistingue, a dispetto di un capo su cui c'è un accenno di canuto e di un' identità da difendere, che muta anno dopo anno. E poco importa se nel mio volo, di tanto in tanto, incontro un cielo plumbeo. Vi è un nord nel mio cuore che segna la rotta. Che fa sì che il mio volo possa continuare. A dispetto di tutto. Grazie sir James Matthew... quel suo sorriso appena accennato vale più di centinaia di parole che chiunque potrebbe pronunciare. E che magari, chissà, finiranno in un libro. No... non suo. Lei racconta sogni. Che prendono vita. Di notte. Quando la polvere di stelle illumina non soltanto chi vola sui cieli di Londa. Dà luce a tutti quelli che ancora riescono a sorridere di fronte ad un discorso del genere. Che restano bambini... a dispetto del tempo che passa".

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