venerdì 7 settembre 2012

Leggo solo perché soffro d' insonnia

... A pensarci bene la scena è sempre uguale. Il buio rotto solo dal cono di luce di una vecchia lampada. In realtà moderna. Ma solo nella forma. Già perché la sua natura la porta a pensare d' essere un oggetto vintage. Visto che il suo compito è dar luce alle parole. Quelle impresse su tomi impolverati. E quelle che nascono ogni sera attraverso lo schermo di un computer. Vecchio anche lui. Ma questo fa parte di un' altra storia. In questa c' è spazio per una riflessione. Che far parte della minima percentuale di lettori in questo paese ha i suoi vantaggi. Per primo quello di sconfiggere l' insonnia. Resti ugualmente sveglio, ma almeno il cervello è impegnato a elaborare immagini a supporto delle parole. O magari ad andare un passo avanti alla narrazione, provando ad immaginare cos' accadrà. Aggiungiamoci pure la possibilità di arricchire il proprio vocabolario. Giusto per stupire la platea utilizzando di tanto in tanto qualche termine poco noto. E pazienza se si viene etichettato come secchione o peggio ancora ghettizzato per il troppo sapere. Forse a pochi, capita con un libro in mano di creare mondi alternativi. Quelli in cui le storie prendono vita. Ed il costume del protagonista ti calza a pennello. E l' eroina di turno è ancor più bella di come la potessi immaginare. Succede poi che vieni preso dalla voglia di condividere con gli altri questo mondo. E t' accorgi che il divertimento non ha limiti. Specie se questo qualcuno riesce a calarsi nella tua realtà e ad indossare quell' abito di scena che tenevi da parte per quel ruolo da coprire. Va da sé che ti stupisci all' idea che un libro possa diventare fonte d' ispirazione professionale. Difficile da credersi. Ma a volte succede. E quando accade finisce che vai a letto col sorriso. E poco importa se resterai sveglio tutta la notte. Ci sarà un cono di luce che romperà il buio. Ed un libro a tenerti compagnia...

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