domenica 3 marzo 2013

Conversazione ad alta quota col signor Hesse

"Spero non soffra di vertigini signor Hesse. Da quest' altezza il panorama lascia senza fiato. Chissà che non sia d' aiuto alla sua ispirazione. Certo... sono convinto anche io ch' esista una musa ch' ispira non solo gli artisti, ma tutti quelli che hanno qualcosa da esprimere. Ecco... volevo parlarle della mia musa. Credo sarebbe perfetta per una delle sue poesie. Ha occhi grandi, nei quali la luna stessa va a specchiarsi. Il suo sorriso, poi, è una linea d' orizzonte che curva verso il sole. Le sembreranno esercizi di stile questi, ma le assicuro che, guardandola, proverebbe le stesse emozioni. E come me finirebbe a scriverle ogni notte. Con la speranza che quello sguardo benevolo si posi su di me. O quanto meno sui miei pensieri. Per comprendere come un universo possa restringersi ad un abbraccio che avvolge due corpi. La ringrazio per avermi ascoltato signor Hesse. Ciò che scrive è specchio del suo essere. Accetti le mie scuse per averla portata fin qui. Ma solo ammirando questo spettacolo, avrebbe compreso ciò che provo ogni volta che penso alla mia musa. Ah... tenga stretto il suo cappello. Al vento piace giocare coi copricapi altrui".

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