sabato 14 aprile 2012

Quel velo di luce nel buio


... una vecchia lampada a petrolio. Una scintilla che le dà vita. Un barlume di luce in quest' oscurità. Cammino. Senza alcuna paura. Il rumore dei miei passi s' intreccia perfettamente al rumore scandito dai battiti del mio cuore. E' lentezza sopraffina. Quella che ti fa assaporare questo buio. Fatto di silenzi assordanti. Di sguardi nascosti nelle tenebre. Di sorrisi, celati dentro ai sogni.
E proprio dentro un sogno continui a nasconderti tu. Meta irraggiungibile. Città fantasma. Isola che non c'è. E il mio è un vagare. Magari non basteranno i diec'anni di peripezie del divino Ulisse dalla mente accorta. Forse per raggiungerti dovrò affrontare i sette mari cari ai pirati. E in quelle acque immergermi. Ed in quelle fredde fenditure salate, chiamate, onde dovrò ripulire il mio corpo e la mia anima. Per arrivare a te puro. Quasi fosse un dovere cancellare ogni mio errore. Quasi fosse il prezzo da pagare per averti. Espiare ogni mia colpa. Non ci saranno isole sul mio cammino. Ma solo acqua. Gelida. Anonima. Ma limpida. E perciò pura.
Quella purezza che farà di me mare e terra. E cielo. E fuoco.
Sarò l' universo intero. E raggiungerò te. Piccolo pezzo di un firmamento che continua a guardarmi. A godersi lo spettacolo di un' anima migrante in cerca della sua pace. Quella pace che rappresenta il tuo essere. Quella pace che completa il mio cammino. Tu. Quella meta, che forse esiste. Ma che, al chiarore di una vecchia lampada a petrolio, sento ancora così lontana...

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